TRIESTE. Nel corso di due distinti interventi avvenuti nell’ambito dei servizi d’istituto disposti per il contrasto al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, gli agenti del Commissariato PS San Sabba, hanno proceduto all’arresto di due passeur, responsabili di aver favorito l’ingresso irregolare sul territorio nazionale di 19 cittadini stranieri di etnia curda, tra i quali vi erano 9 bambini, tutti stipati all’interno di un’autovettura e all’arresto di un altro passeur che aveva agevolato l’ingresso di 15 cittadini stranieri, tra i quali 5 minori di nazionalità afghana.
Nello specifico una decina di giorni fa, verso le ore 04.00, gli equipaggi della Polizia di Stato notavano transitare in via Valmaura, preceduta da un’automobile di “staffetta”, un monovolume con targa slovena con a bordo numerose persone che poco dopo faceva scendere nei pressi del parcheggio adiacente la Risiera di San Sabba.
Mentre l’autista del monovolume, nei concitati momenti del fermo, dopo essersi fatto scudo dei bambini trasportati, riusciva a scappare in direzione della ex GVT, gli agenti riuscivano ad individuare e raggiungere in via Valmaura, dove veniva bloccata, l’autovettura “staffetta”, procedendo al fermo delle due persone trovate a bordo.
I due passeur venivano identificati per due cittadini di origine kosovara di circa venti anni, mentre i migranti, provati dal viaggio e ricoperti di fango, risultavano essere di origine curda. Tra di loro vi erano anche 9 bambini, alcuni dei quali con disabilità, a cui veniva prestata immediata assistenza.
I due passeur venivano quindi tratti in arresto per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina (aggravato) e, dopo le formalità di rito, condotti presso la casa circondariale di Trieste.
Gli agenti del Commissariato di San Sabba provvedevano, altresì, a sequestrare i mezzi utilizzati e il denaro rinvenuto ai passeur. Nel corso delle procedure di identificazione, tutti i migranti, dopo essere stati rifocillati e visitati da personale medico, non intendevano presentare domanda di protezione internazionale e pertanto venivano invitati a lasciare il territorio nazionale.
Nel secondo episodio, avvenuto verso mezzogiorno di un paio di giorni fa, durante il forte maltempo, in località Caresana, gli agenti del Commissariato hanno individuato un gruppo composto da 15 migranti (tra cui 5 minori) di origine afghana, i quali avevano da poco fatto ingresso nel territorio nazionale grazie al supporto di un connazionale di poco più di diciotto anni, che, dopo averli presi in consegna in Croazia, li aveva accompagnati in Italia. Lo stesso veniva individuato tra il gruppo dei migranti e tratto in arresto per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina (aggravato) e, dopo le formalità di rito, condotto presso la casa circondariale di Trieste, mentre i 15 migranti sono stati visitati da un medico del 118, rifocillati e, dopo le formalità di rito, non avendo richiesto protezione internazionale, venivano espulsi dal Territorio Nazionale. I cinque minori venivano invece affidati a strutture di accoglienza del territorio.
Lo smartphone utilizzato dal passeur per coordinare gli spostamenti del gruppo, che conteneva delle brevi video-interviste fatte ai migranti per testimoniare l’avvenuto arrivo in Italia e considerato di particolare rilevanza investigativa è stato sequestrato.
Tutti e tre gli arrestati sono stati messi a disposizione della Procura della Repubblica – DDA di Trieste che coordina le indagini (PM dr. Frezza).
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