TRENTO — Un dramma familiare inusuale ha messo in luce a Trento una realtà spesso invisibile: la violenza domestica subita da uomini e bambini. In questa vicenda, le vittime di maltrattamenti sono un padre e il suo piccolo figlio che ora sono stati messi in protezione in una struttura sicura.
Alle spalle, a quanto è emerso, anni di maltrattamenti psicologici e fisici da parte della compagna e madre del bambino.
Segnalazione dall’asilo
Il caso è esploso quando il personale dell’asilo frequentato dal bambino ha notato evidenti segnali di disagio durante un incontro con la madre. I docenti e gli operatori scolastici hanno subito informato il tribunale per i minorenni di Trento che ha disposto in tempi record il trasferimento del padre e del bambino in una struttura protetta, garantendo così un ambiente più sereno e sicuro per entrambi.
Una violenza che rompe gli stereotipi
Questa vicenda è stata definita da molti un vero e proprio “codice rosso al contrario”, perché nella maggior parte dei casi a subire violenza sono donne e anziani. Spesso, casi simili restano sommersi per vergogna o per la paura di non essere creduti. La scelta del padre di farsi aiutare e la sensibilità mostrata dalla scuola rappresentano i due step fondamentali che hanno consentito di porre fine a questa situazione.
Indagini in corso per chiarire ogni responsabilità
Attualmente, è stata aperta un’istruttoria per indagare in profondità sulla vicenda e accertare le eventuali responsabilità penali della donna. Gli inquirenti stanno raccogliendo prove e testimonianze per ricostruire con precisione la portata dei maltrattamenti subiti. Le indagini proseguiranno nelle prossime settimane, con l’obiettivo di definire i futuri passi giudiziari e capire se siano necessari ulteriori provvedimenti per garantire una protezione a lungo termine alle vittime.