Il fascino del Marocco ammalia migliaia di persone ogni anno. Una terra dalla cultura millenaria, ricca di storia, tradizioni, usi e costumi che catturano l’interesse dei turisti che non vogliono soltanto andare in vacanza ma desiderano vivere un’esperienza arricchente e culturalmente completa.
In Marocco vengono soddisfatti i gusti di qualsiasi viaggiatore: c’è arte, architettura, natura, buon cibo, movida, mare e relax. Rimanere indifferenti al suo richiamo è davvero impossibile e Lisa Florian, viaggiatrice e mediatrice culturale, creatrice del portale di viaggio inmaroccoconlisa.it, accompagna i turisti alla scoperta del Marocco più vero.
L’intervista che ha rilasciato per i nostri lettori ci permette di conoscerla meglio.
Lisa, perché proprio il Marocco?
Il Marocco è – potrei dire per antonomasia – il Paese dell’ospitalità. Ogni volta che torno in questa terra mi sento come quando, da piccola, andavo a trovare i miei nonni a cui ero molto legata, e che mi hanno cresciuta. In Marocco provo la stessa sensazione di protezione, accoglienza e premura (le donne marocchine, proprio come le nostre nonne, ci servono il bis perché per loro non abbiamo ancora mangiato abbastanza), un luogo in cui a qualsiasi problema c’è una soluzione, dove l’unione e la condivisione sono il maggior punto di forza.
Quali sono le differenze e le vicinanze fra cultura italiana e marocchina che più ti sorprendono?
Quella italiana e quella marocchina sono entrambe culture mediterranee, quindi accomunate dalla solarità, dall’amore per la buona cucina, dall’apprensione nei confronti della famiglia. Ma tra queste culture esiste una grande differenza, oltre a quella religiosa (che comunque influisce molto sulla differenza): mi riferisco ai valori, che in Italia stiamo a poco a poco perdendo, come il grande rispetto per i genitori e per gli anziani in generale. In Marocco non esistono le case di riposo, ma sono i figli che si prendono cura dei loro genitori e si occupano di accudirli sotto tutti i punti di vista. Anche il valore dell’amicizia è molto forte in Marocco, e l’aiuto reciproco si manifesta non solo a livello familiare ma si estende tra tutte le persone.
Com’è nato il progetto inmaroccoconlisa.it?
In Marocco con Lisa è nato nel 2017, ed è il frutto del lavoro – o meglio, di una passione – che mi ha permesso di fare viaggi sempre più frequenti per ben 15 anni e di sviluppare una conoscenza sempre più profonda e radicata della gente e del territorio marocchino.
A poco a poco, molti amici hanno iniziato ad affascinarsi ai miei racconti e a chiedermi di venire con me a scoprire questo Paese che io tanto amavo. Ho cominciato così ad accompagnare piccoli gruppetti di amici, poi amici di amici. Ed è grazie a questa esperienza che ho capito che il Marocco era una terra affascinante, che le persone erano molto curiose di conoscere questo Paese ma erano anche un po’ impaurite e diffidenti a scoprirlo da sole. Quindi ho deciso di aprire un tour operator italo-marocchino e di organizzare tour ben strutturati, ed è così che è nato il mio progetto.
Ti definisci “mediatrice culturale” fra Italia e Marocco: la mediazione è facile?
Niente è facile! Ma la mia capacità di trasmettere alle altre persone la passione nelle cose in cui credo veramente mi ha aiutata molto. Mi capita spesso di incontrare persone molto reticenti verso il Paese o la cultura araba in generale, mosse più che altro dalla cattiva informazione. Ma con una breve chiacchierata riesco ad accendere la loro curiosità a scoprirla e a valutarla con i loro occhi, lasciando fuori dal loro bagaglio i pregiudizi.
In Marocco ormai il turismo è parte integrante dell’economia, quindi la popolazione è diventata molto flessibile e tollerante verso le abitudini dei turisti. Nessuno ha mai imposto neanche a me di adottare usanze o canoni diversi dalla mia cultura.
Il viaggio in Marocco è adatto a famiglie e bambini?
Certamente, lì i bambini sono molto amati e coccolati dalla popolazione, dunque sì, il Marocco è adatto alle famiglie. Anche se i miei tour adatti a bambini in Marocco sono indicati, più che altro per questioni logistiche, a bambini che abbiano almeno 6/7 anni. Le distanze da percorrere tra una località all’altra sono lunghe e i bambini potrebbero annoiarsi, non sempre le auto sono munite di seggiolini, il cibo è molto speziato e potrebbe non soddisfare i palati dei più piccoli. Ma se i bambini sono abituati a viaggiare, ameranno molto il Marocco.
Quali sono le richieste più curiose ricevute dai tuoi clienti?
Sono talmente tante che prima o poi scriverò un libro di aneddoti per raccoglierle tutte. In genere, le domande più strane sono quelle che riguardano la cultura e le tradizioni, perché troppe volte, e purtroppo, la gente crede che la parte giusta del mondo sia quella occidentale, che i nostri comportamenti o costumi siano quelli corretti e non ci soffermiamo mai a chiederci cosa le altre culture pensano di noi.
Fra i tanti tour che offri, qual è il tuo preferito?
Il mio obiettivo è quello di far scoprire ai turisti il vero Marocco, portandoli il più possibile a contatto con la gente locale. I miei tour esulano dal tradizionale turismo di massa. Cerco sempre di inserire delle esperienze insolite e particolari e di prenotare alloggi in strutture tipiche.
Il nostro cavallo di battaglia è comunque un tour classico che prevede la visita alle città più famose come Fes e Marrakech, ma si arriva anche fino al deserto del Sahara, passando attraverso montagne e paesaggi mozzafiato.
Cosa non ci si può perdere durante un viaggio in Marocco?
Sarò di parte ma… ogni angolo del Marocco è imperdibile! Ogni città e ogni luogo ha un fascino del tutto particolare. Ovviamente sarebbe impensabile andare in Marocco e non vedere il deserto del Sahara, che già da solo vale tutto il viaggio, ma anche la frizzante e caotica Marrakech, l’autentica città di Fes, i paesaggi da cartolina delle zone del sud. E poi la mia città preferita, Essaouira, che mi lascia sempre senza parole.
Com’è il Marocco turistico che vorresti?
Ovviamente è un paradosso ma… il Marocco turistico che vorrei è un Marocco senza turismo di massa. Purtroppo attualmente il Marocco è invaso dall’over tourism. So che da un lato è una fortuna e dovrei essere contenta se il Marocco è una meta molto richiesta, come sicuramente starete pensando, e ovviamente sono grata di lavorare molto. Ma dall’altro lato osservo con grande tristezza i tanti cambiamenti tipicamente occidentali che lo stanno colpendo. I prezzi sono aumentati molto, il modo di intendere il viaggio sta cambiando, lo spirito delle persone che visitano questa terra è molto diverso. Per questo motivo sono sempre alla ricerca di collaboratori e luoghi da visitare che sposino la mia missione: mantenere viva la tradizione e la genuinità che contraddistingue il Marocco.
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