SALGAREDA (TV) – La Marca Trevigiana si conferma all’avanguardia nel panorama nazionale per quanto riguarda l’innovazione tecnologica applicata alla viticoltura. Con oltre mille irroratrici a recupero già operative, il territorio ha raggiunto un livello di sostenibilità che coinvolge più del 60% della superficie vitata della provincia. Un primato che non solo la colloca al vertice in Italia, ma la rende anche un modello di riferimento in Europa.
Tecnologia sostenibile in vigneto: Treviso al vertice nazionale
Durante il convegno “Cambiamenti climatici: nuove opportunità nella gestione delle avversità della vite”, tenutosi il 25 giugno 2025 presso il Centro Polivalente di Salgareda, il presidente di Condifesa TVB, Valerio Nadal, ha sottolineato l’importanza del percorso intrapreso:
«Grazie anche alla manifestazione Vite in Campo, la Marca Trevigiana guida la classifica nazionale per l’adozione di nuove tecnologie in agricoltura».
Un risultato frutto del lavoro di oltre 10.000 imprese agricole associate al consorzio e supportato da eventi come quello organizzato in collaborazione con ViVO Cantine e L’Informatore Agrario, che ha visto la partecipazione di 450 imprenditori del settore. Presente anche il consigliere regionale Roberto Bet e il presidente di ViVO Cantine Franco Passador, testimoni dell’impegno del territorio per un’agricoltura innovativa e sostenibile.
I numeri della rivoluzione tecnologica
Tra i dati più significativi emersi durante l’evento:
- Oltre 1.000 macchine a recupero attualmente in funzione nella sola provincia di Treviso
- Riduzione dell’80% della deriva durante i trattamenti e del 40% nell’uso di agrofarmaci
- 40.000 ettari vitati a livello provinciale, di cui oltre il 60% gestiti con sistemi a recupero
Questi numeri fanno della Marca un esempio concreto di innovazione ambientale, capace di coniugare efficienza, risparmio e tutela del paesaggio rurale.
Le testimonianze: tra agricoltura di precisione e sostenibilità
«I viticoltori oggi hanno bisogno di innovazioni capaci di semplificare il lavoro in campo, sopperire alla crescente carenza di manodopera specializzata e soddisfare le richieste di sostenibilità ambientale», ha spiegato Valerio Nadal, presidente di Condifesa TVB.
Gli ha fatto eco Filippo Codato, direttore dello stesso consorzio:
«Durante Vite in Campo si potrà osservare l’efficienza delle macchine a recupero direttamente tra i filari, toccando con mano i benefici di queste soluzioni».
Infine, il presidente di ViVO Cantine, Franco Passador, ha ribadito l’importanza della manifestazione:
«La serata si è perfettamente integrata con la vocazione vitivinicola del territorio di Salgareda, sottolineando l’attenzione costante all’innovazione».
Vite in Campo 2025: l’agenda della sesta edizione
L’appuntamento più atteso per il settore sarà la sesta edizione di “Vite in Campo”, la fiera dinamica dedicata alla viticoltura e alla meccanizzazione sostenibile, in programma il 18 e 19 luglio 2025 presso i vigneti dell’Azienda Conte Collalto a Susegana (TV). Durante l’evento, tecnici e operatori potranno assistere a dimostrazioni pratiche di:
- Macchine a recupero di ultima generazione
- Droni per il monitoraggio agricolo
- Sensoristica avanzata per l’agricoltura di precisione
Un’occasione per vedere all’opera le tecnologie più evolute, in grado di rivoluzionare la gestione del vigneto e ridurre l’impatto ambientale.
Il contributo del mondo accademico
A completare il quadro, anche un importante momento di approfondimento scientifico, con la partecipazione di esperti universitari e centri di ricerca.
Hanno preso la parola:
- Aurora Ghirardelli (Università di Padova), che ha illustrato l’evoluzione climatica degli ultimi cinquant’anni
- Gabriele Posenato (Agrea Centro Studi), che ha analizzato l’incidenza delle patologie della vite
- Irene Salotti (Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza), che ha descritto le strategie di irrigazione di precisione
- Paolo Gay (Politecnico di Torino), che ha mostrato l’impiego dei droni nella difesa fitosanitaria
Le ricerche presentate hanno messo in evidenza l’urgenza di un’agricoltura resiliente, capace di affrontare i cambiamenti climatici con strumenti tecnologici e scientifici, e al tempo stesso garantire produttività e sostenibilità.