In data 10 ottobre u.s., un equipaggio della Squadra Volante della Questura di Trieste si dirigeva a casa di P.A.B., un giovane italiano di origine cilena che vive nei pressi della stazione ferroviaria, in quanto al suo interno era stata segnalata la possibile presenza di un giovane che da due giorni non faceva rientro a casa.
Gli agenti della Squadra Mobile, conoscendo P.A.B. quale soggetto gravitante nel giro delle sostanze stupefacenti, interveniva in ausilio ai colleghi della Volante, portandosi presso l’abitazione del giovane.
Una volta entrati e verificato che effettivamente la persona da ricercare era presente e in buono stato di salute, gli operatori percepivano all’interno dell’appartamento un forte odore di cannabis.
Per tali motivi, i poliziotti effettuavano immediatamente una perquisizione domiciliare che permetteva di rinvenire, nelle varie stanze dell’abitazione, rami, foglie e inflorescenze di sostanza stupefacente del tipo marijuana per un peso complessivo netto di oltre 430 grammi, oltre che due bilancini di precisione e numerose bustine in cellophane trasparente utilizzabili per il confezionamento di singole dosi.
Dalle informazioni acquisite, anche tramite l’ascolto di alcuni giovani presenti in quei frangenti all’interno della casa, si apprendeva che la maggior parte della marijuana rinvenuta era stata derubata dal P.A.B., poche ore prime, da una piantagione sita nelle zone di Conconello.
La fondatezza della notizia, tra l’altro, sembrava confermata non solo dalla presenza di molte inflorescenze ancora fresche ed avvolte in dei fogli di carta per una rapida essiccazione, ma anche dal fatto che molti fiori si presentavano ancora attaccati ai vari rami rinvenuti.
Gli investigatori, tramite le informazioni acquisite e gli ulteriori accertamenti effettuati nell’immediatezza dei fatti, riuscivano ad individuare l’abitazione d’interesse, rinvenendo in una zona boschiva di pertinenza della medesima villetta, una piantagione di marijuana comprensiva di 15 piante dell’altezza media di circa 140 centimetri, molte delle quali ormai rimaste soltanto con poche foglie ed inflorescenze.
C.M. classe ’69, proprietario dell’abitazione e della piantagione, veniva accompagnato presso questi Uffici e, dopo la redazione degli atti di rito, denunciato in stato di libertà per la coltivazione illegale di stupefacenti, mentre il P.A.B veniva tratto in arresto per detenzione di droga ai fini di spaccio e, su disposizione del P.M. di turno, sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione.
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