Alejandro Augusto Stephan Meran, il domenicano che il 4 ottobre scorso ha sparato e ucciso i ‘figli delle stelle’, ovvero i due agenti Matteo Demenego e Pierluigi Rotta, è stato assolto per “vizio di mente” con obbligo di detenzione in una residenza sanitaria assistita per 30 anni.
La decisione è appena arrivata dalla Corte d’Assise di Trieste che ha ritenuto Meran non imputabile. Il pm Federica Riolino aveva chiesto, e “non a cuor leggero”, l’assoluzione per aver commesso il fatto in stato di non imputabilità. Riolino aveva quindi chiesto l’applicazione di una misura di sicurezza “in una struttura idonea”.
La perizia psichiatrica richiesta dalla Corte aveva escluso “totalmente la capacità di volere” di Meran. Stefano Ferracuti, professore di Psicologia clinica alla Sapienza di Roma, sosteneva come “la condotta costituente reato è stata attuata all’interno di una condizione mentale caratterizzata da un delirio persecutorio, di pregiudizio e di onnipotenza, ponendosi in nesso di causalità diretto con la patologia psicotica in atto e tale da escludere totalmente la capacità di volere”.