UDINE – Nell’ambito della Setemane de culture furlane, mercoledì 14 maggio alle ore 11 presso la Sala Florio di Palazzo Florio, in via Palladio 8 a Udine, l’Area Biblioteche dell’Università di Udine presenterà ufficialmente la digitalizzazione di circa 200 opere dei fratelli Daniele e Francesco Florio, figure centrali nella creazione del primo nucleo della storica biblioteca settecentesca che oggi rappresenta un punto di riferimento per la valorizzazione della cultura friulana.
Valorizzazione digitale del patrimonio Florio
A illustrare il progetto saranno Sandro Themel e Greta Bertolini, i quali evidenzieranno l’importanza di questa iniziativa per l’espansione della piattaforma digitale Teche.uniud, portale dedicato alla diffusione e promozione della Biblioteca Florio. Le opere digitalizzate saranno liberamente accessibili attraverso il sito http://teche.uniud.it/teca-digitale, arricchendo l’offerta culturale e documentaria del Friuli.
Un patrimonio culturale settecentesco
Come sottolineato da Andrea Tilatti, delegato dell’Ateneo per biblioteche e banche dati, i fratelli Florio furono “uomini di lettere e protagonisti della vita sociale del Settecento friulano”. La loro raccolta libraria, collocata nel cuore della residenza udinese della famiglia, oggi custodisce un tesoro che unisce dimensione locale e apertura verso la cultura illuminista europea. Si tratta di un patrimonio librario e artistico unico, preziosamente conservato dagli eredi e ora disponibile al grande pubblico.
Apertura della mostra bibliografica
In concomitanza con la presentazione, si inaugurerà una mostra curata da Greta Bertolini e Gabriella Baldassi, in cui saranno esposti 30 titoli rappresentativi della produzione dei Florio. L’esposizione sarà visitabile fino al 30 maggio, con orari lunedì, martedì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 13.15, mentre il mercoledì dalle 9 alle 17 su prenotazione tramite il portale dell’Ateneo.
Le opere disponibili nelle teche
Nel portale Teche.uniud saranno consultabili 129 opere, per un totale di 6129 pagine digitalizzate: 108 attribuite a Daniele Florio e 21 a Francesco Florio. Di queste, la maggior parte è stata pubblicata in vita dagli autori, con alcune edizioni postume che si estendono fino alla fine del XIX secolo. Il corpus include libri, manoscritti, fogli e manifesti, tutti testimoni della ricchezza e varietà del pensiero floriano.
Focus sulla mostra
Tra le opere in mostra spiccano quelle di Daniele Florio, come l’ode al Metastasio pubblicata a Venezia nel 1776 e i sonetti dedicati a Maria Teresa d’Austria editi a Gorizia nel 1781. Per quanto riguarda Francesco Florio, si segnala la sua più nota opera storica, “Vita del beato Beltrando patriarca d’Aquileja” del 1759, e l’elogio commemorativo dedicato al fratello scomparso.
Storia e donazione della biblioteca
La Biblioteca Florio venne donata all’Università di Udine nel 2013 dal professor Attilio Maseri, cardiologo e ultimo discendente della famiglia Florio. L’Ateneo ha intrapreso un’accurata attività di conservazione, catalogazione e valorizzazione del fondo, restituendo alla collettività un bene culturale di immenso valore.
Opere e manoscritti conservati
L’intera raccolta comprende oltre 15.000 volumi, perlopiù datati tra i secoli XV e XVIII, insieme a preziosi manoscritti tre-quattrocenteschi. Tra questi spicca un raro codice della Divina Commedia, noto come Codice Florio. Le tematiche spaziano dai classici greci e latini, alla poesia arcadica, fino a trattati di storia naturale, archeologia e agronomia, espressione della vocazione illuminista e progressista della cultura friulana del tempo.