La fascia tricolore e immunizzazione al motto di “#IOMIVACCINO”, ma il primo è stato il direttore generale dell’Ulss4, Mauro Filippi. L’avvio della campagna antinfluenzale 2021-2022, che quest’anno si affianca alla campagna vaccinale antiCOVID, all’Ulss4 ha preso avvio con i primi cittadini e i medici di medicina generale: tutti in prima linea per coinvolgere la popolazione.
Il Dipartimento di Prevenzione ha programmato l’attività con la collaborazione dei Medici di Medicina Generale, Pediatri di libera scelta e Case di Riposo. Ad oggi sono 67.000 le dosi di vaccino acquistate delle quali 43.000 già distribuite ai Medici di Medicina Generale.
“Un contributo fondamentale quello dei sindaci e dei medici di famiglia – ha spiegato il direttore generale dell’Ulss4, Mauro Filippi – perché come già fatto per le vaccinazioni contro il covid contribuiscono in modo importante a sensibilizzare ed a coinvolgere le comunità locali. E’ un grande lavoro di squadra per cercare di raggiungere la più elevata copertura vaccinale possibile”.
A chi è rivolta la vaccinazione. La vaccinazione è rivolta alla popolazione a partire dai 6 mesi di vita ma è fortemente raccomandata, e somministrata gratuitamente, alle persone a partire dai 60 anni d’età, alle donne in gravidanza, ai bambini tra i 6 mesi e i 6 anni e alle persone di qualsiasi età con condizioni di malattia che concorrono ad un maggior rischio di complicanze in caso di Influenza. Questi gruppi di popolazione, infatti, sono a rischio elevato di complicanze polmonari e cardiache in caso di influenza, che possono portare al ricovero ospedaliero o addirittura alla morte. Il vaccino è fortemente raccomandato anche al personale sanitario e di assistenza, ai familiari di ammalati, al personale dei servizi essenziali, forze dell’ordine, della scuola e della pubblica amministrazione. Gli operatori sanitari sono esposti ad un rischio particolarmente elevato di contrarre l’infezione influenzale a causa del gran numero di contatti con persone ammalate e loro familiari; la loro vaccinazione, oltre ad essere un presidio efficace di difesa personale, rappresenta un atto di responsabilità professionale, finalizzato alla protezione dei pazienti che hanno in cura, per i quali possono essere essi stessi la fonte di infezione.
Modalità di somministrazione. Tutte le persone, per età o perché presentano fattori di rischio legati alle condizioni di salute, nonché i familiari conviventi di questi, devono rivolgersi al proprio medico o pediatra di famiglia per richiederne la somministrazione. Gli operatori dei servizi essenziali, della scuola, della pubblica amministrazione, delle forze dell’ordine, possono vaccinarsi presso i Centri di vaccinazione di popolazione nelle giornate dedicate per la vaccinazione antinfluenzale. A San Donà di Piave, Casa delle Associazioni, il 15 e il 29 novembre dalle 8.30 alle 13.30; a Portogruaro, centro Polins, il 20 e 27 novembre, dalle 8.30 alle 13.30; A Jesolo, PalaInvent, il 25 novembre dalle 8.30 alle 13.30.
Quando vaccinarsi. “Con la somministrazione del vaccino la protezione contro l’influenza stagionale si sviluppa dopo due settimane e permane per diversi mesi – ha spiegato il direttore del dipartimento di prevenzione, Anna Pupo – . Per la situazione climatica e l’andamento delle epidemie influenzali che si presentano normalmente dopo le festività natalizie, il periodo migliore per la vaccinazione va dalla metà di ottobre a tutto il mese di dicembre. Poiché i virus influenzali cambiano di frequente, è consigliabile vaccinarsi tutti gli anni. Quest’anno sarà possibile ricevere il vaccino antinfluenzale contemporaneamente al vaccino antiCOVID, qualsiasi sia la dose necessaria, cioè prima, seconda o dose booster”.
Le modalità di trasmissione dell’influenza. Il vaccino antinfluenzale è un mezzo efficace e sicuro per prevenire l’influenza e le sue complicanze, ma va posta molta attenzione anche alle misure prevenzione delle infezioni a trasmissione aerea: igienizzazione o il lavaggio frequente delle mani, uso della mascherina facciale e distanziamento sociale. Tali misure sono efficaci per la prevenzione del contagio da influenza, come per il COVIVD-19. Le modalità di trasmissione della infezione influenzale è, infatti, simile a quella del COVID-19, cioè attraverso le goccioline diffuse attraverso la tosse, gli starnuti, ma anche per contatto diretto con le mani contaminate dalle secrezioni respiratorie.
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