Alla presenza dei direttori generali Mauro Filippi e Patrizia Benini, in questi giorni all’ospedale di Portogruaro si è svolto un importante incontro per programmare l’avvio di una serie di attività oncologiche svolte in stretta sinergia tra Ulss 4 e Istituto Oncologico Veneto (IOV).
“Abbiamo gettato le basi per consolidare una importante collaborazione con lo IOV così come previsto anche dalla programmazione regionale – spiega il dg Filippi – il tutto con una serie di azioni che prevedono ad esempio la creazione di protocolli congiunti per la diagnosi ed il trattamento di alcuni tumori, come ad esempio il melanoma, le consulenze degli specialisti della rete oncologica veneta e dello IOV, anche con modalità di telemedicina evitando così ai nostri pazienti di doversi spostare, sino ad arrivare alla capillare informazione rispetto all’offerta diagnostica e terapeutica alla popolazione e ai medici di medicina generale che hanno un ruolo fondamentale nel dialogo con le strutture specialistiche nella gestione del follow-up dei pazienti”.
All’incontro hanno partecipato anche i direttori sanitari di Ulss4 e IOV, Francesca Ciraolo e Anna Maria Saieva, i direttori del dipartimento oncologico aziendale Daniele Bernardi e del dipartimento di oncologia clinica e sperimentale dello IOV, Vittorina Zagonel.
Oltre alla conferma che la collaborazione tra Ulss 4 e IOV è da sempre attiva attraverso la discussione multidisciplinare dei casi complessi, nella scelta delle migliori opzioni terapeutiche per i pazienti del nostro territorio, nell’incontro è emerso come nell’ultimo biennio siano in diminuzione i pazienti che ricorrono a strutture extra-regionali per la cura dei tumori, perché possono trovare le risposte a livello locale senza dover affrontare disagi correlati agli spostamenti.
Grazie ai nuovi farmaci (molti dei quali somministrabili per bocca), ai protocolli accreditati e condivisi dalla comunità scientifica, al lavoro di rete del “sistema Veneto”, è emerso inoltre che i tumori più frequenti, come quelli della mammella (trattati all’Ulss4 nell’unità di Senologia di San Donà) e della prostata (trattati all’ospedale di Portogruaro), hanno una sopravvivenza a 5 anni intorno al 90%.