“La stagione si è chiusa con un risultato molto positivo, direi addirittura al di sopra delle aspettative. Ma non va abbassata la guardia: dobbiamo continuare a progettare con lungimiranza, investendo nel futuro di questo comparto”. Così il presidente di UnionMare Veneto, Alessandro Berton, inizia l’analisi della stagione balneare 2021 nella costa della regione più turistica d’Italia.
“Il Veneto, la costa, hanno saputo rispondere prima e meglio di altri territori alle difficoltà – continua Berton – conseguenti all’emergenza pandemica, con grandi azioni messe in campo, con progetti che ci hanno visti protagonisti. Ne voglio citare uno su tutti: il progetto Blue Zone. Progetti che hanno dimostrato come le spiagge del Veneto siano un luogo sicuro, un luogo accogliente. E questo è stato percepito dai turisti che ci hanno riconosciuto il primato come primo tematismo balneare d’Italia. Siamo soddisfatti del fatto che il comparto balneare del Veneto sia stato davvero il traino di questa ripartenza economica della nostra regione e credo di poter dire anche del nostro Paese”.
Attenzione alla sicurezza, ma anche investimenti in servizi. “I risultati, in alcuni casi anche al di sopra del periodo pre Covid19, sono arrivati come conseguenza anche degli importanti investimenti sulla qualità dei servizi da parte di molte aziende. Ecco, dobbiamo continuare in questa direzione. La qualità, assieme alla professionalità e la passione che gli imprenditori mettono nel loro lavoro, hanno sempre rappresentato un punto di forza delle nostre località: questi elementi dovranno rappresentare ancora un punto di forza per il futuro prossimo quando riapriranno i grandi competitor internazionali e noi dovremo sapere trovarci pronti”.
Il presidente di UnionMare Veneto ha preso parte alla recente fiera di Rimini. “E’ stata una fiera molto partecipata che, finalmente, ha dato un segnale di ripartenza concreto, con la sensazione che il periodo particolarmente difficile (in particolare) dello scorso anno ce lo stiamo lasciando alle nostre spalle. Contestualmente si rinnova e si implementa sempre di più l’attenzione che i tanti operatori turistici del Veneto hanno nei confronti della sostenibilità ambientale e della tutela delle risorse naturali.Ho avuto il piacere di presenziare a Spalato, anche in rappresentanza della regione Veneto, ad un importante progetto Interreg transfrontaliero italo-croato, dove una delle nostre importanti delegazioni, la Bibione Mare Spa, è stata premiata per avere partecipato a questo progetto comunitario che premia le aziende che, non solo investono da questo punto di vista, ma che basano il proprio sviluppo aziendale principalmente su questi temi. Sempre di più le persone premiano località e destinazioni in base a questi criteri. Ormai la sostenibilità ambientale, l’attenzione e la tutela delle difese naturali è diventata sempre di più una componente imprescindibile dell’offerta turistica che andiamo a proporre ai nostri ospiti”.
Questione Bolkestein. “Ci troviamo in un periodo molto critico, cruciale, di trasformazione di questo comparto. Se è vero che ha un’importanza strategica negli equilibri economici della nostra regione, ma anche nazionale, è altrettanto fragile perché vive questo continuo conflitto con l’impostazione normativa.È noto che nei giorni scorsi c’è stata la plenaria del Consiglio di Stato. E, per l’ennesima volta, è stata rinviata la decisione. Continua e perdura, quindi, questo momento di incertezza. Confidiamo che la legge venga mantenuta e ci batteremo in tutte le sedi opportune perché questo avvenga, ma riteniamo sia finalmente giunto il momento, per guardare al futuro, di proporre delle prospettive differenti. Dobbiamo investire per migliorare la nostra capacità produttiva e ricettiva e, soprattutto, credo dovremmo sfruttare, in particolar modo in Veneto, nella nostra regione, che ancora oggi ci offre la possibilità di usare la legge 33, l’opportunità del project financing applicato alle concessioni demaniali: da una parte per continuare a investire e, quindi, innalzare continuamente il livello qualitativo dei prodotti e dell’offerta che andiamo a proporre ai nostri ospiti; dall’altra, per avere di fronte un titolo finalmente certo, che ci permetta di fare delle pianificazioni aziendali che non siano “sub iudice” di queste situazioni.Grazie alla legge regionale 33 del Veneto, sul turismo, ci sono state già delle cordate di gruppi imprenditoriali che hanno intrapreso importanti progetti di investimento sugli stabilimenti, come ad esempio a Bibione, al Lido di Venezia, ad Eraclea: un percorso da emulare e replicare perché è nel dna dell’imprenditoria del Veneto quello di continuare ad investire e migliorarsi. Dobbiamo coniugare queste due anime: quindi, da una parte investire per migliorare l’offerta da andare a proporre ai nostri ospiti, dall’altra parte riuscire a ottenere un titolo che non tema le incertezze della comunità europea. Aggiungo anche con una riqualificazione importante del territorio, perché questi procedimenti sono una sorta di accordo pubblico-privato, avendo poi al loro interno una quota di investimento che dev’essere targettizzata su opere pubbliche e quindi consentono un ulteriore aspetto, che è la riqualificazione territoriale che deve sempre essere improntata su quello sviluppo di attenzione alla sostenibilità ambientale”.
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