L’8 giugno, alle ore 20.15, sarà presentato ad Ospedaletto (Gemona) il libro fotografico “Uno scoglio chiamato Lampedusa. Organizzata dal Rotary Club di Gemona, con il patrocinio del Comune di Gemona e del Club Unesco di Udine, la collaborazione del Gruppo Fotografico Gemonese e degli Amici di Ospedaletto, la serata, ad ingresso libero, vuole offrire un viaggio ideale sull’isola e, soprattutto, un piacevole momento d’incontro e condivisione, senza tralasciare l’aspetto benefico.
Il libro “Uno scoglio chiamato Lampedusa/ A rock called Lampedusa” è un omaggio alla bellezza di Lampedusa e un ringraziamento per l’accoglienza ivi ricevuta dalle due autrici friulane: Sonia Fattori (fotografie), Marta Daneluzzi (testi). Il testo tralascia il tema dei migranti, per cui Lampedusa è già e, purtroppo, a molti quasi esclusivamente nota, così come la sua versione turistica e si focalizza sulla sua essenza, sui suoi luoghi “simbolo”, il suo centro abitato, le caratteristiche costruzioni dei dammusi e dei muretti a secco che quadrettano l’entroterra, sulla gente che vive di e con il mare: un mare che lascia senza fiato. È un libro su mestieri antichi ed anche sulle difficoltà, inimmaginabili sino a che non si vivono in prima persona, che vivere su un’isola così distante dalla nazione a cui appartiene comporta: una dichiarazione d’amore per la maggiore delle isole Pelagie.
Il Rotary Club di Gemona, da sempre impegnato nella promozione dell’aggregazione sociale e nella realizzazione di attività con finalità benefiche, dopo essere venuto a conoscenza del più ampio progetto di cui il libro fa parte, che include anche una mostra fotografica e la valorizzazione di musicisti locali, sposando la causa alla base dello stesso, ovvero la destinazione dei proventi della vendita del libro ad un’associazione culturale dell’isola, ha fortemente voluto promuoverlo.
In segno di riconoscenza per quanto lo “scogghiu”, lo scoglio, come affettuosamente i suoi abitanti chiamano Lampedusa, ha dato loro, le autrici hanno infatti deciso di devolvere i proventi del libro ad una realtà del territorio: l’Associazione Culturale Musicale Lipadusa, un’associazione formata da eccellenti musicisti, molti dei quali non professionisti, che con grande amore per la propria terra, e non poche difficoltà, ha segnato la rinascita musicale sull’isola con concerti, eventi culturali e progetti di educazione musicale per le giovani generazioni. La scelta è dettata non solo dalle difficili condizioni in cui l’associazione opera, né dall’importanza che riveste per l’isola, con la preziosa missione di offrire ai ragazzi la possibilità di scoprire e coltivare i propri talenti, quanto perché ben rappresenta l’animo lampedusano: genuino, generoso, appassionato, umile e, quando serve, combattivo. Dall’incontro con i musicisti dell’associazione lampedusana è, inoltre, nata l’idea di un costante connubio, nelle presentazioni del progetto, con eccellenze musicali locali.
L’8 giugno, ad Ospedaletto, l’intrattenimento musicale, che si alternerà alla proiezione di immagini tratte dal libro e al racconto della Lampedusa vissuta dalle due autrici, sarà affidato ai bravissimi Barbara Errico (voce) e Andrea Castiglione (chitarra). Non solo con la scelta del luogo, la piazzetta del paese, appunto, da sempre simbolo di luogo di riunione della comunità, la volontà di promozione dell’incontro e della condivisione, caratterizzati dal piacere che lo stare insieme in semplicità dona, viene confermata dal momento conviviale in collaborazione con il Bar alla Piazzetta e gli Amici di Ospedaletto che, in conclusione di serata, offriranno a tutti i presenti il frico: il piatto tipico friulano a rinforzare simbolicamente il legame tra due terre geograficamente opposte, ma con molti aspetti in comune.
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