Li facevano posare con i turisti tra calli e campi veneziani per 20 euro a foto sotto la calura estiva. Ma loro, due giovani barbagianni stretti tra le mani di mille estranei, sono animali selvatici che in natura vivono di notte, solitari, che odiano il caldo. Tanto che, imbottigliati tra la folla e le temperature roventi degli ultimi giorni, i due esemplari hanno rischiato ripetutamente la vita a causa dei colpi di calore subiti.
Ora sono in salvo. Sono stati raggiunti a piazzale Roma dall’équipe del primario Carmine Guadagno, a capo del Servizio veterinario della Ulss 3 Serenissima,
ricoverati e curati. Guariti, oggi verranno portati al Cras di Modena, il centro di recupero per gli animali selvatici, per la “riabilitazione”.
Per tenerli svegli il più possibile e aumentare le entrate giornaliere, i due stranieri – che sono stati denunciati – sottoponevano i barbagianni anche ad idratazione coatta attraverso siringhe d’acqua introdotte nel becco, perché i due esemplari non riuscivano più a bere in autonomia. Riportavano anche lesioni da sfregamento alla coda, per colpa del trasportino da gatti usato impropriamente. Essendo il trasportino morbido, e avendo loro bisogno invece di un ramo per aggrapparsi, avevano problemi anche agli artigli, che si conficcavano nelle zampe.
Altri tre proprietari di animali, sempre a Venezia, hanno abbandonato in auto, sotto temperature roventi, i loro cani.
Uno dei quali ha perso la vita a causa del colpo di calore.
I veterinari si sono trovati di fronte a uno Yorkshire di circa due anni intrappolato in un Suv di una signora, parcheggiato sotto al sole. Era disidratato, così i veterinari hanno sfondato il finestrino per riuscire a prelevarlo. Trasportato e ricoverato d’urgenza nel Canile sanitario dell’Ulss 3, ora sta bene.
Circostanze simili per due cani di grossa taglia, non di razza, di due turisti tedeschi. All’arrivo dei sanitari, i due animali (4 e 2 anni) si trovavano intrappolati in un’auto, all’interno dello stesso garage. Il primo è stato soccorso e curato anche questa volta nel Canile sanitario dell’Ulss 3. Il secondo ha perso la vita dopo alcuni giorni per il grosso scompenso cardiocircolatorio causato dal colpo di calore.
I veterinari della ULSS 3 Serenissima sono sempre in prima linea anche grazie agli interventi di cura che possono svolgere nel nuovo ‘Canile ospedale’ attivo da qualche mese ai bordi del parco San Giuliano di Mestre.
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