VERONA. Da Herat a Verona, oltre 5.000 chilometri in linea d’aria, la strada che l’ha separata dalle minacce di morte ad una nuova vita.
Ricercata dai Talebani, la ‘Soldato Jane’ dell’Afghanistan, soprannome che le è stato dato per mantenere segreta la sua vera identità, è arrivata oggi in Italia, trovando finalmente nella città scaligera un porto sicuro per sé e la sua famiglia.
Atterrata a Milano oggi pomeriggio, la collaboratrice afghana dell’Esercito Italiano è giunta a Verona dove ora risiederà, assieme al marito e ai suoi due figli. Ad accoglierla, in piazza Bra, il sindaco Federico Sboarina.”Oggi siamo tutti emozionati di essere parte di questa vicenda internazionale, che si conclude con un lieto fine – ha detto Sboarina -. La città di Verona non può che essere orgogliosa di accogliere questa donna, che tanto ha fatto per il nostro Esercito e i nostri militari, mettendo in pericolo la sua stessa vita. Responsabile della politica femminile dell’esercito afgano, la donna era finita nella black list del nuovo governo talebano.
La sua sicurezza era minacciata. Il sito d’informazione Inside Over aveva pubblicato un suo appello, un grido d’aiuto all’Italia, Paese con cui per anni aveva lavorato fianco a fianco. Il 27 settembre la svolta. Un messaggio al giornalista Fausto Biloslavo, che l’aveva intervistata a Kabul, diceva: “Ho appena passato il confine. Sono salva”. Lei, simbolo della collaborazione tra il popolo afgano e le missioni internazionali di pace, emblema dei vent’anni di contrasto ai Talebani, era riuscita a fuggire.
Visiti spesso Nordest24? Ora puoi rimuovere tutta la pubblicità e goderti una lettura più piacevole, veloce e senza distrazioni. Clicca qui per maggiori informazioni