“Passano ancora lenti i treni per Tozeur” recita un sognante refrain del grande Battiato e del resto non casualmente il singolo venne inserito in Mondi Lontanissimi, un album dal titolo fortemente evocativo. Se già nel lontano 1985 era palpabile un sentimento condiviso di nostalgia per un’epoca che era volta al termine qualche decennio prima, lasciando nella memoria solo i contorni sfumati di un mondo perduto, oggi l’era della velocità ha raggiunto il suo apice: voli low cost, e-commerce, home banking, live streaming hanno annullato il tempo dell’attesa e dunque del desiderio, lasciandoci solo un presente inafferrabile.
Molti oggi, soprattutto tra le nuove generazioni, avvertono il disagio derivante da questa condizione di sovrastimolazione costante e pervasiva, per questo motivo cercano con grande determinazione di fuggire dalle logiche frenetiche e agonistiche della società contemporanea, ridefinendo in modo originale le esperienze di vita che accomunano tutte le generazioni umane, dall’amore all’amicizia, passando dal lavoro e dalle passioni, per giungere anche a una delle esperienze più archetipicamente umane: il viaggio.
Viaggiare oggi, slow tourism e conoscenza
Il concetto di viaggio del resto nel giro di alcuni secoli ha finito per trovarsi esposto al pericolo di gravi fraintendimenti, tanto che oggi qualcuno lo adopera impunemente come sinonimo di vacanza, concetto invece quanto mai contemporaneo. Quello che molti oggi cercano di fare è recuperare il senso profondo del viaggio, le sue componenti di avventura e conoscenza, accrescimento personale ed esperienze capaci di apportare in noi grandi cambiamenti.
Non tutti scelgono di partire a bordo della propria motocicletta con uno zaino e una chiave del dieci per un viaggio di sola andata in terre selvagge, ma questo non significa che non si possa ricercare e ritrovare il verso senso del viaggio anche in modi che non richiedano la totale ridefinizione di tutti gli ambiti della nostra vita.
E allora un primo passo è quello di scegliere di muoversi su strada, on the road, evitando spostamenti veloci in aereo, ma mettendo al centro proprio la dimensione del viaggio, di quel momento di sospensione e attesa che mentre ci allontana da casa ci avvicina progressivamente alla meta.
Indietro nel tempo, ma con un po’ di tecnologia
Ovviamente utilizzare alcune delle tecnologie oggi disponibili non preclude la possibilità di sperimentare un sincero sentimento di libertà e avventura; in particolare alcune di queste ci consentono di evitare problemi che di avventuroso hanno ben poco, come ad esempio la necessità di trovare un parcheggio custodito adeguato alle nostre esigenze una volta giunti alla metà.
Al termine di una lunga tappa alla guida della nostra auto, giungendo a destinazione non potremmo che provare una gioia immensa, e una grande curiosità, accompagnate però dalla stanchezza per la fatica del percorso: trovare parcheggio potrebbe decisamente rovinare l’atmosfera, trasportandoci impietosamente in quel mondo fatto di attese da cui abbiamo scelto di prenderci una pausa.
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