VICENZA – Dopo giorni di paura e tensione, una commerciante del centro storico può finalmente tirare un sospiro di sollievo: l’uomo che da settimane la minacciava e le aveva causato gravi disagi personali e lavorativi è stato ufficialmente espulso dal territorio italiano.
Il provvedimento, emesso dalla Prefettura di Vicenza, ha portato al trasferimento del 35enne K.Q. presso il CPR di Gradisca di Isonzo, dove è in attesa del rimpatrio definitivo.
L’intervento delle istituzioni è stato decisivo per risolvere una situazione che si trascinava da quasi tre settimane. L’uomo, già noto per comportamenti aggressivi, aveva più volte danneggiato il negozio della donna situato in corso Fogazzaro, in centro a Vicenza, arrivando persino a minacciarla ripetutamente.
Un’escalation che ha creato un clima di terrore e forte disagio per l’esercente, al punto da costringerla a vivere in uno stato di costante preoccupazione per la propria incolumità.
L’importanza di denunciare
Il sindaco Giacomo Possamai ha espresso grande soddisfazione per l’esito dell’operazione, sottolineando la collaborazione tra Prefettura, Questura e Polizia Locale: «Questa è la risposta giusta per restituire fiducia ai cittadini. Vicenza non è una città ostaggio della delinquenza, ma alcune presenze possono generare disagio. Ed è su questi casi specifici che bisogna intervenire con prontezza e determinazione».
Nel suo intervento, Possamai ha anche voluto riconoscere il coraggio della commerciante, che ha avuto la forza di denunciare, permettendo così l’avvio dell’iter che ha condotto all’espulsione del 35enne. «Ha atteso con pazienza e fiducia per 18 lunghi giorni – ha affermato – dimostrando attaccamento alla legalità e collaborazione con le istituzioni».
«oggi ricomincio a vivere» ha dichiarato sollevata la donna
La protagonista di questa vicenda, dopo oltre due settimane di paura e tensione quotidiana, ha dichiarato con emozione: «Per me da oggi la vita è cambiata».
«Mai avrei immaginato di vivere qualcosa del genere. Ringrazio il questore, le forze dell’ordine, la polizia locale e il sindaco».