MONFALCONE – Ancora una volta la violenza scuote il Pronto Soccorso di via Galvani a Monfalcone. La notte scorsa, intorno alle 23, un nuovo episodio di aggressione ha visto come protagonista un giovane di 22 anni, di nazionalità bosniaca, che ha colpito un medico dell’Emergenza. L’ennesimo caso di violenza in un ambiente già sotto pressione.
Il giovane aveva creato numerosi problemi fin dall’arrivo al Pronto Soccorso tanto che un’operatrice del 118 si era “armata” di spray al peperoncino.
L’uomo è improvvisamente poi esploso in un episodio di violenza e l’operatrice presente è stata costretta ad utilizzare lo spray anti-aggressione, un terzo collega a chiamare i carabinieri per ottenere supporto immediato.
Durante il tentativo di sedazione, l’uomo è riuscito a colpire con un calcio l’addome del medico che cercava di trattarlo. L’episodio ha avuto conseguenze significative non solo per il personale sanitario ma anche per l’intero funzionamento del Pronto Soccorso.
Cisint: ”Solidarietà al personale del Pronto Soccorso di Monfalcone”
Presa di posizione dell’europarlamentare e assessore del Comune di Monfalcone, Anna Maria Cisint: “Esprimo la mia solidarietà al personale del Pronto Soccorso cittadino: a chi opera in un ambito così impegnativo e così importante per la salute della comunità devono essere garantite le migliori condizioni di tutela personale, di serenità e di agibilità sul luogo di lavoro e per questi motivi conto che gli interventi migliorativi esaminati in un recente incontro che ho avuto con Asugi possano avere sollecita attuazione, compresa la sistemazione dei nuovi spazi logistici del reparto.
La città di Monfalcone ha investito in modo molto significativo per la realizzazione di un sistema modello di sicurezza che si basa sulla videosorveglianza e sull’azione coordinata delle diverse Forze di Polizia, alle quali va il mio ringraziamento per il lavoro che quotidianamente svolgono sul territorio.
Proprio per questo destano sconcerto i casi, anche isolati, di intemperanza e di violenza compiuti in assoluta prevalenza da stranieri che risiedono sul nostro territorio e i cui comportamenti sono in evidente contrasto con il nostro ordinamento e le nostre leggi, alimentando così i rischi per la sicurezza pubblica, così come è accaduto per il personale del nostro Pronto Soccorso.
Voglio farmi interprete delle istanze dei monfalconesi, che auspicano un’applicazione severa e molto rigorosa delle norme, anche per evitare il ripetersi degli stessi episodi magari da parte di chi, dipendente dalle droghe, può tornare a mettere a rischio l’incolumità di personale medici e dei pazienti.
Nello stesso tempo, da fatti come questo emerge come il massiccio impiego di ditte e manodopera straniera richieda una responsabilizzazione di tutti i soggetti, non solo delle istituzioni, ma anche delle realtà private, perché non è accettabile l’arrivo indiscriminato di soggetti ai quali non è richiesta alcuna garanzia di moralità e di volontà di rispettare le regole di legalità e di convivenza del nostro Paese.
In questo senso, si rende necessario un impegno collettivo per contrastare il rischio e le conseguenze di questa immigrazione incontrollata; un’azione congiunta che possa affiancare il rilevante lavoro del Comune nella salvaguardia della sicurezza della città e dei cittadini”.
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