La fase di preparazione dei documenti per il calcolo dell’ISEE a molti potrebbe apparire lunga. In realtà, si tratta di un passaggio essenziale per chi cerca di ottenere diversi benefici fiscali e sociali. Ogni anno, migliaia di persone compilano con attenzione la Dichiarazione Sostitutiva Unica grazie alla quale l’INPS elabora l’ISEE.
Nell’insieme dei documenti previsti, la visura catastale ha una rilevanza fondamentale per chi risulti proprietario o cointestatario di immobili. È uno strumento che fotografa la situazione patrimoniale di un individuo, evidenziando ciò che la Pubblica Amministrazione richiede per verificare la situazione dell’intero nucleo familiare. Il riferimento concreto, per il 2025, cade nella data del 31 dicembre 2023: occorre cioè tenere conto di ciò che risulta a quella data nel Catasto Terreni e nel Catasto Fabbricati.
Che cos’è l’ISEE e a cosa serve
L’ISEE rappresenta un indicatore creato per valutare il quadro economico di un nucleo familiare. È elaborato utilizzando informazioni sui redditi e sul patrimonio immobiliare che appartiene a tutti i componenti del nucleo. Il calcolo è decisivo per definire il diritto e l’ammontare di determinate agevolazioni.
Chi presenta l’ISEE nel modo corretto può vedersi riconosciuto l’accesso a servizi di pubblica utilità a tariffe calmierate. Oltre a questo, lo Stato e gli enti locali richiedono la presentazione di questo documento per assegnare contributi e sconti su diverse prestazioni sociali. A fine anno, nella data del 31 dicembre, l’ISEE scade e va rinnovato per l’anno successivo, in modo da assicurare la validità delle agevolazioni in corso.
Perché la visura catastale è essenziale per l’ISEE
Ma perché si parla di visura catastale per ISEE 2025? Tra i documenti che compongono la certificazione patrimoniale c’è la visura catastale, che consente di determinare l’esatta consistenza degli immobili che si possiedono. Quando si compila un nuovo ISEE, il dato da utilizzare corrisponde alla situazione di due anni prima rispetto all’anno di riferimento. Nel caso specifico del 2025, questo significa che bisognerà riferirsi al 31 dicembre 2023.
Questa indicazione è importante, dato che l’importo di determinati bonus si basa sui valori immobiliari e, di conseguenza, sulle rendite catastali dichiarate. La visura catastale per soggetto è proprio quella che elenca ogni immobile legato alla persona fisica, mettendo in evidenza proprietà o quote di proprietà su terreni e fabbricati. Non si tratta, infatti, di un documento per immobile, ma per soggetto, poiché il Catasto collega le diverse informazioni al codice fiscale della persona intestataria.
Come ottenere la visura catastale per il calcolo ISEE
Il documento si può richiedere direttamente all’Agenzia delle Entrate. Si può effettuare la richiesta presentandosi di persona presso un ufficio provinciale dislocato sul territorio nazionale, ci si può recare presso uno sportello catastale decentrato oppure si possono utilizzare i servizi telematici resi accessibili dal sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate.
Per velocizzare la procedura, molte persone si affidano a portali online specializzati nella fornitura di visure catastali. Questo metodo si rivela veloce e intuitivo, in quanto consente di ottenere il documento in formato digitale, risparmiando potenziali attese negli uffici fisici.
Assegno unico e altri sussidi
L’ISEE può essere presentato in qualsiasi periodo dell’anno, rispettando la scadenza prevista. Per chi riceve bonus e agevolazioni che dipendono dall’ISEE, però, è essenziale l’aggiornamento dell’indicatore all’inizio dell’anno, in modo da evitare interruzioni nei pagamenti. Entro il 28 febbraio 2025 bisogna fornire all’INPS un ISEE in corso di validità per continuare a ricevere l’assegno unico con l’importo calcolato su parametri aggiornati. Nel caso in cui la Dichiarazione Sostitutiva Unica venga trasmessa entro il 30 giugno, sarà possibile recuperare gli arretrati a partire da marzo.
Per il 2025, ci sono segnali di interesse anche per il cosiddetto bonus bebè, da 1.000 euro una tantum, destinato ad ogni figlio che è nato o è stato adottato a partire dall’1 gennaio del 2025 e tenendo conto di limiti ISEE fissati a 40.000 euro annui. Questa misura richiede la compilazione di un’apposita domanda all’INPS, accompagnata da un indicatore economico aggiornato.
Tra gli strumenti a sostegno della famiglia, trova spazio anche il bonus nido, insieme a diverse agevolazioni tariffarie calcolate sempre sulla base dell’ISEE. Un valore più basso di questo indicatore garantisce delle soglie di accesso più ampie, oltre a sconti maggiori.