Il 30 per cento delle imprese agricole ha il problema della Flavescenza dorata. In pratica un’azienda su tre deve affrontare questa malattia che sta decimando i vigneti nelle zone collinari mentre fino a qualche anno fa veniva colpita un’azienda su dieci. Oggi la viticoltura di pendenza, vale a dire la zona “Eroica” rischia l’abbandono. Quindi la siccità, soluzioni e proposte su come affrontarla, visti i danni che sta arrecando alle colture. Questi i temi trattati oggi nella prima giornata di “Vite in campo” la fiera nazionale più importante a livello nazionale delle macchine per agricoltura in movimento, svoltasi nell’azienda Merotto di Col San Martino organizzata dal Condifesa TVB e dall’Informatore Agrario, presenti il presidente Valerio Nadal ed il direttore Filippo Codato oltre a centinaia di imprenditori da tutta Italia.
FLAVESCENZA DORATA – Si tratta di una fitopatia che porta alla morte della vite. Essa viene trasmessa da un insetto vettore (Scaphoideus titanus Ball) o cicalino americano. Codato ha spiegato come affrontarla: “Servono trattamenti insetticidi per ridurre la presenza del vettore e raccomandiamo di seguire le indicazioni riportate dai nostri bollettini fitosanitari. Chi fa i trattamenti insetticidi o elimina le piante infette se è iscritto al Fondo può richiedere indennizzi”
SOLUZIONI CONTRO LA SICCITA’ – Il presidente Nadal ribadisce: “Bisogna creare i micro invasi, vale a dire fermare l’acqua su questi laghetti e conservarla per poi distribuirla a goccia. Gestiamo l’acqua in eccesso”. Nadal ha proseguito: “Ci sono degli invasi da realizzare. La bomba d’acqua vista come risorsa perché stiamo ammaestrando un eccesso e lo rendiamo fruibile. Come creare gli Invasi? Vanno riempiti gestendo le piene e facendo perforazioni attraverso la creazione di pozzi artesiani e intercettazione di vene e falde. Grazie alle nuove tecnologie verranno realizzate le impermeabilizzazioni degli invasi stessi”.
UNA VITICOLTURA CHE RISCHIA DI SCOMPARIRE – La Manifestazione è stata definita “Eroica” ed il luogo dove si svolge classificato come patrimonio dell’Unesco, la conservazione del patrimonio è vitale in quanto territorio vitato. La coltivazione della vite è insidiata da due elementi: richiede un apporto di manodopera-fatica. I trattamenti fitosanitari da effettuare a mano e gestione sottofila con sistemi manuali sono operazioni che possiamo ritenere del passato. Per il tecnico Condifesa TVB Oddino Bin “la viticoltura in pendenza (zona Eroica) ha una possibilità di sopravvivere nel momento in cui si riesce ad essere operativi con macchine da pendenza. Non fare ciò significa l’abbandono. Certi sacrifici sono ormai anacronistici”.
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