TRIESTE – Prosegue a oltranza e anche nel giorno di Ferragosto il presidio dei lavoratori della Wartsila di Bagnoli della Rosandra (Trieste), dopo che la multinazionale finlandese a metà luglio ha annunciato a sorpresa la cessione della produzione all’interno dello stabilimento e il conseguente esubero di 450 dipendenti.
Da un mese i lavoratori, a turno, stazionano davanti ai cancelli del sito produttivo per scongiurare il suo smantellamento o l’uscita di prodotti finiti da recapitare ai clienti. In questi giorni il reparto produzione è chiuso per ferie ma i dipendenti continuano a monitorare la situazione.
“Stamattina abbiamo fatto il punto della situazione sulla vertenza: abbiamo trascorso così il nostro Ferragosto”, spiega Fabio Kanidisek della Rsu Fim Cisl. A fine luglio, durante un incontro al Mise alla presenza del ministro Giancarlo Giorgetti, la multinazionale aveva confermato la propria decisione. Ora i sindacati e i lavoratori “sono in attesa di notizie” e sviluppi, “che però non arriveranno a breve”.
Nel frattempo, assicura il sindacalista, “noi non molliamo il presidio: abbiamo la solidarietà dei portuali e della città. Bisogna che le istituzioni facciano la loro parte”. “Le segreterie territoriali – annuncia infine Kanidisek – hanno chiesto un incontro con il prefetto di Trieste, Annunziato Vardè. L’auspicio è che possa essere organizzato in settimana. Ribadiremo al prefetto che agiamo nella piena legalità e pretendiamo che l’azienda non faccia forzature. Se non sarà così, ci sarà lo sciopero totale della città”.
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