La risposta di Luca Zaia alla domanda: il Veneto teme un cambio di zona da gialla ad arancione? «Le restrizioni adottate stanno funzionando. I nostri dati sono assolutamente buoni, letti ne abbiamo, il piano tiene, fino a 6mila posti per ricoverare i pazienti ci sono. Ma siamo tutti appesi all’Rt. Noi lo calcoliamo e spero veramente che si possa riconfermare la nostra area gialla. Mi auguro, inoltre, che si valutino fino in fondo i nostri dati e qualora ci fossero problemi ci diano il tempo di argomentare e ribattere».
Con il nuovo monitoraggio di rivalutazione sulle “zone” che arriverà venerdì, le Regioni alzano il pressing sul governo e presentano la proposta per semplificare il sistema che fa scattare in automatico restrizioni e chiusure. Luca Zaia, in merito, parla di un «confronto preventivo» sulle scelte.
RISTORI
«Ci sono notizie contraddittorie, serve una contabilità ufficiale e può darla solo il governo. Per quello che riguarda la nostra ordinanza, ricordo che ha l’intesa del ministro della Salute e troverei imbarazzante che non ci fosse una forma di ristoro. Abbiamo anticipato misure restrittive rispetto ad altre realtà, il governo dovrà assumersi questa responsabilità nei prossimi provvedimenti, altrimenti non ci sarà più nessuno che metterà in atto restrizioni. Vorrebbe dire predicare bene e razzolare male, se così fosse sarebbe una forma di sottrazione dell’autonomia subdola e strisciante». Aggiunge Zaia: «Il governo si era impegnato ad affrontare il tema con le Regioni, ma per adesso non ci sono risposte, immagino che questa risposta verrà formalizzata con un provvedimento».
DOTAZIONE MASCHERINE
«Abbiamo un magazzino pieno di mascherine Fpp2 per 22 mesi. E stiamo parlando delle Ferrari dei dispositivi di protezione. Per questo mi agito quando sento che mancano mascherine. Con il Covid l’esigenza di dispositivi nei reparti è aumentata in modo esponenziale, compresi i camici. Ma oggi, alla luce del fabbisogno abbiamo riempito i magazzini, siamo preparati».
Dei dispositivi individuali di protezione ha parlato anche l’ing. Paolo Fattori. Nel dettaglio, il materiale è stato fornito a strutture sanitarie, medici di base, pediatri di libera scelta, case di riposo, strutture socio sanitarie. «Stiamo parlando del fabbisogno per 100mila addetti circa».
I dispositivi distribuiti fino ad oggi in Veneto sono: calzari, un milione e 984mila; camici 5milioni 651mila; cuffie oltre 2milioni; guanti oltre 25milioni; mascherine chirurgiche oltre 31milioni; mascherine Fpp2 oltre 9milioni; mascherine Fpp3 oltre 3milioni e 416mila; occhiali oltre 163mila; tute oltre 244mila; visiere oltre 659mila.
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