LONGARONE – Lo scorso sabato 21 settembre, presso la Sala Consiliare del Comune di Longarone, si è svolto un incontro significativo volto a rinsaldare il profondo legame tra l’Abruzzo e il Vajont. L’evento, promosso dal teramano Andrea Di Antonio, ha visto il Comune di Longarone accogliere con favore una medaglia commemorativa, realizzata e donata dallo stesso Di Antonio, quale simbolo di questo rapporto storico.
Un legame che affonda le radici nel passato
La cerimonia ha visto la partecipazione di diverse figure istituzionali, tra cui il vice sindaco e assessore Livio Sacchet, l’assessore Elena De Bona e le consigliere Anna Olivier, Liliana De Bona e Piera Del Vesco, quest’ultima con delega ai patti di amicizia e gemellaggio. Presenti anche Giovanni Danielis e Umberto Casal, rappresentanti dell’associazione “Vajont, il Futuro della Memoria”. Durante la cerimonia, Andrea Di Antonio ha ripercorso i legami profondi tra i due territori, che risalgono alla costruzione della diga del Vajont, un’opera a cui parteciparono molti operai abruzzesi, noti come “acrobati delle dighe” per la loro abilità nel lavorare a grandi altezze.
La tragedia e i suoi eroi
Questo legame, già forte, si è ulteriormente consolidato dopo il disastro del 1963. In quella tragica circostanza, si sono distinte figure chiave come il giudice istruttore di Belluno, Mario Fabbri, che aveva prestato servizio in provincia di Teramo. Non si possono dimenticare i numerosi soccorritori abruzzesi, che intervennero il giorno successivo alla tragedia, né il fatto che il processo penale si sia svolto a L’Aquila per legittima suspicione. Questo ha dato un ulteriore peso al legame tra Abruzzo e Vajont, rendendo la tragedia un momento di unione e solidarietà tra i due territori.
Andrea Di Antonio: un ambasciatore della memoria
Andrea Di Antonio, pur vivendo all’estero, mantiene un legame profondo con le sue radici abruzzesi e ha sempre nutrito un forte interesse per gli eventi che condussero al disastro del Vajont. È autore del libro “La notte più buia della valle”, un’analisi approfondita sui processi decisionali che portarono al disastro. Inoltre, ha creato il podcast “Voce del Vajont”, concepito per preservare e tramandare la memoria di quella tragica notte. La sua opera non solo mette in luce le responsabilità che hanno portato alla catastrofe, ma serve anche a mantenere viva la memoria delle vittime.
Partecipazione ai Percorsi della Memoria
Oltre a questo contributo culturale, Di Antonio ha partecipato alla diciannovesima edizione de “I Percorsi della Memoria”, una manifestazione dedicata alla commemorazione del disastro del Vajont. Durante questo evento, ha portato una bandiera con i colori dell’Abruzzo, su cui era scritta la frase “Abruzzo presente”. “Durante l’iscrizione a questo evento – ha spiegato Di Antonio – ho sentito il desiderio di rappresentare simbolicamente la mia regione, per onorare il profondo legame che la unisce alla tragedia del Vajont.”
In seguito a questa partecipazione, Di Antonio ha deciso di contattare il Comune di Longarone per coinvolgerlo nella sua iniziativa e donare un oggetto simbolico, come segno di rinnovato legame tra Abruzzo e Longarone. La risposta del Comune è stata immediata e positiva.
Un gesto di gratitudine e impegno
“È stato un incontro davvero toccante,” ha dichiarato Di Antonio, “e sono estremamente grato al Comune di Longarone per averlo reso possibile. Un sentito ringraziamento va alla consigliera Del Vesco per l’organizzazione dell’evento, alla nutrita rappresentanza dell’amministrazione presente, dal vicesindaco agli assessori e consiglieri, ed ai rappresentanti dell’associazione ‘Vajont, il Futuro della Memoria’ per aver accolto con favore la medaglia che ho creato per l’occasione.”
Il gesto di Andrea Di Antonio non rappresenta solo un tributo al legame storico tra Abruzzo e Vajont, ma è anche un contributo significativo alla preservazione della memoria collettiva di uno degli eventi più tragici della storia italiana. Attraverso questa commemorazione, si pone un forte accento sull’importanza di ricordare e imparare dal passato, affinché simili disastri non si ripetano mai più.
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