PORDENONE – È scomparso Willy Gibson, figura chiave e mente creativa della scena punk rock italiana, nonché uno dei protagonisti assoluti del Great Complotto, il movimento culturale e musicale che negli anni ’70 trasformò Pordenone da città di provincia in fucina di avanguardia sonora e sperimentazione artistica.
La sua morte lascia un vuoto profondo in chi ha vissuto quegli anni dirompenti e in chi, ancora oggi, continua a trarre ispirazione dal suo spirito libero e visionario.
Un pioniere del punk rock italiano
Nel 1978, Gibson fondò insieme ad Ado Scaini il gruppo dei Tampax, una delle prime band punk in Italia. La loro musica grezza, tagliente e provocatoria nacque all’interno della mitica sala prove “Tequila”, divenuta ben presto epicentro creativo per tutta la scena pordenonese. Con la loro attitudine ribelle e dissacrante, i Tampax contribuirono a rompere gli schemi della musica italiana, portando una ventata di ribellione e innovazione.
Il movimento del Great Complotto, di cui Gibson era colonna portante, fu un’esplosione di linguaggi: dal punk alla new wave, dal DIY alla sperimentazione elettronica. Pordenone, periferica ma ardente, diventò un punto di riferimento per musicisti, produttori e creativi che cercavano una via alternativa ai circuiti mainstream.
Una figura leggendaria e generosa
Teho Teardo, celebre compositore e musicista, ha ricordato con affetto e ironia il loro primo incontro: «Ero ancora minorenne quando registravo nel suo studio, Atelier de Montage, a Marsure. C’era un pastore tedesco feroce all’ingresso, e noi dovevamo scappare su per una scala a pioli per non farci mordere». Un racconto che restituisce l’atmosfera surreale e goliardica di quegli anni irripetibili.
Teardo ha parlato anche della grande pazienza e generosità di Gibson: «Ci sopportava, nonostante fossimo inesperti e inconcludenti. Lo abbiamo pagato sempre poco e in ritardo, ma non ci ha mai mandato il cane contro. Avrebbe potuto farlo». Parole che tracciano il profilo di un uomo appassionato, ironico e capace di credere nei giovani, anche quando questi non credevano in sé stessi.
Un pezzo di storia del punk italiano
Secondo Oderso Rubini, uno dei primi produttori italiani a credere nella scena punk, il 45 giri realizzato con gli HitlerSS rappresenta “il primo vero disco punk italiano”. In particolare, il brano UFO Dictator è considerato da molti un manifesto del genere, un’esplosione sonora che mescola ironia, rabbia e visioni aliene, con una chitarra – quella suonata da Gibson – definita “da antologia”. Non a caso, il disco è stato citato nella docuserie Sound Gigante come uno dei simboli della musica alternativa italiana.
Per la dj e produttrice Ninfa Dora, UFO Dictator è “un pezzo di cuore. Un disco fantastico”. Le sue parole testimoniano l’influenza che Gibson e i Tampax hanno avuto non solo sulla musica, ma sull’immaginario culturale di intere generazioni.