FRIULI VENEZIA GIULIA – Nonostante l’entrata in vigore delle nuove normative che regolano gli affitti brevi in Friuli Venezia Giulia, oltre 6.500 strutture (pari al 42% delle oltre 15.000 registrate) non hanno ancora adeguato la loro posizione, rimanendo fuori legge. Il Codice Identificativo Nazionale (CIN), dispositivo obbligatorio per tutte le unità destinate alla locazione turistica, non è stato ancora richiesto da una parte significativa degli host regionali.
La situazione delle città friulane
Le città della provincia di Trieste figurano tra le più inadempienti: Trieste si posiziona al primo posto con il 44% delle strutture sprovviste di CIN, seguita da Udine (43%), Gorizia (39%) e Pordenone (36%). A livello regionale, Friuli Venezia Giulia è ultima in classifica con il 42% di strutture ancora non in regola, un dato significativamente più alto rispetto ad altre regioni come Basilicata (6%) e Trentino-Alto Adige (11%).
Le sanzioni previste
Il decreto prevede sanzioni per chi non rispetta gli obblighi: in caso di assenza del CIN, la multa va da 800 a 8.000 euro, mentre la mancata esposizione del codice comporta una sanzione da 500 a 5.000 euro. Inoltre, la violazione delle norme di sicurezza, come l’assenza di rilevatori di fumo o estintori, può comportare multe fino a 6.000 euro.
Per chi non presenta la Segnalazione Certificato di Inizio Attività (SCIA), l’importo della sanzione può arrivare fino a 10.000 euro, a seconda delle dimensioni dell’immobile.