Entra nel bagno dell'ospedale per lavarsi, i poliziotti gli intimano di uscire: li aggredisce con una lametta

41enne senza fissa dimora si barrica nel bagno dell'ospedale e aggredisce i poliziotti. Denunciato.

20 agosto 2025 19:09
Entra nel bagno dell'ospedale per lavarsi, i poliziotti gli intimano di uscire: li aggredisce con una lametta -
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BASSANO DEL GRAPPA (VICENZA) - Momenti di tensione nella mattinata di lunedì 18 agosto quando un uomo di 41 anni, italiano, senza fissa dimora e con precedenti di polizia, è stato denunciato dopo aver minacciato e aggredito gli agenti di Polizia con una lametta da barba.

L'episodio è avvenuto all'interno dell'ospedale San Bassiano di Bassano del Grappa.

L'uomo si era introdotto all’interno del presidio ospedaliero senza alcuna necessità sanitaria, chiudendosi nel bagno dei disabili con l’intento – come da lui stesso dichiarato – di lavarsi.

Non era la prima volta che l’uomo veniva sorpreso all’interno della struttura senza autorizzazione.

Un agente invita l'uomo ad uscire: la reazione violenta

Dinanzi alla richiesta di un agente di Polizia di uscire dal bagno, il 41enne ha reagito con insulti e minacce.

Sul posto è intervenuta una pattuglia della squadra volanti del commissariato distaccato di Bassano. Dopo alcuni minuti di trattativa, l’uomo ha aperto la porta del bagno impugnando una lametta usa e getta e rivolgendo ulteriori minacce agli agenti e tentando di colpire un poliziotto, che è riuscito a schivare il colpo ma ha comunque subito gomitate e calci.

Gli agenti sono riusciti a disarmarlo e a farlo salire sull’auto di servizio, dove ha continuato a mantenere un comportamento violento colpendo il finestrino a calci.

I provvedimenti nei confronti del 41enne

La lametta è stata sequestrata e l’uomo è stato indagato in stato di libertà per i reati di resistenza a pubblico ufficiale, violenza o minaccia a pubblico ufficiale aggravata e lesioni personali.

Il Questore della provincia ha disposto nei suoi confronti anche la misura di prevenzione del divieto di accesso agli esercizi pubblici per tre anni.

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