Il simbolismo della Natività: il significato profondo degli animali per presepe

Gli animali del presepe non sono semplici figure decorative: ogni presenza racconta un simbolo profondo legato al Natale.

23 dicembre 2025 22:24
Il simbolismo della Natività: il significato profondo degli animali per presepe -
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Nel presepe, ogni figura ha un ruolo preciso, ma tra le più affascinanti e spesso meno considerate ci sono proprio loro: gli animali per presepe. Apparentemente semplici comparse nella scena della Natività, gli animali racchiudono invece un profondo valore simbolico e spirituale.

La loro presenza ci ricorda che la nascita di Gesù avviene in un contesto di semplicità e umiltà: in una stalla, circondato da creature mansuete che, secondo la tradizione, riconoscono nel Bambino la presenza del divino. Il presepe, d’altronde, non è solo una rappresentazione artistica, ma anche un invito alla contemplazione di un mistero che coinvolge tutta la creazione.

Gli animali, accanto alla Sacra Famiglia, diventano così testimoni silenziosi della nascita del Salvatore, portando con sé significati simbolici che variano dal sacrificio alla pace, dalla forza alla dolcezza.

Il bue e l’asinello: simboli di fedeltà, umiltà e devozione

Tra gli animali per presepe più iconici troviamo il bue e l’asinello, da sempre collocati accanto alla mangiatoia.
Il bue, simbolo di forza e pazienza, rappresenta l’umanità laboriosa, capace di sopportare il peso della vita con docilità e perseveranza. La sua presenza vicino al Bambino Gesù è anche un segno di calore e protezione: nella notte fredda, il fiato del bue e dell’asino riscalda il piccolo, quasi a voler dire che anche la natura si piega in adorazione davanti al mistero dell’Incarnazione.

L’asinello, invece, è l’immagine dell’umiltà e del servizio. Animale semplice e mite, accompagna Maria e Giuseppe nel viaggio verso Betlemme e diventa simbolo della pazienza e della disponibilità a portare i pesi degli altri. In molte raffigurazioni sacre, il suo sguardo dolce e attento sembra vegliare sul Bambino, ricordando che la vera grandezza nasce dal silenzio e dalla dedizione.

Queste due figure, inseparabili, formano un binomio di grande forza spirituale: rappresentano l’equilibrio tra la fatica e la fede, tra la terra e il cielo, tra l’uomo e Dio.

Le pecore e i pastori: la comunità che accoglie il Redentore

Tra gli animali più numerosi nel presepe, le pecore occupano un posto di rilievo. Sono il simbolo del popolo di Dio, docile e fedele, che riconosce nel Bambino il Buon Pastore venuto a guidare e proteggere.
La loro presenza accanto ai pastori, tra le colline di Betlemme, rappresenta la comunità dei semplici, di coloro che accolgono con cuore puro l’annuncio della nascita di Cristo.

Il candore del loro manto richiama la purezza e l’innocenza, mentre il loro camminare insieme evoca l’unità della Chiesa e la pace che deriva dalla fede.
In un presepe, un piccolo gruppo di pecore ai piedi della grotta non è solo un dettaglio estetico, ma un potente messaggio di comunione e speranza.

I pastori, che spesso le accompagnano, simboleggiano gli uomini umili, i primi a ricevere la notizia della nascita del Salvatore. Anche loro, insieme agli animali, testimoniano che il Natale è prima di tutto l’incontro tra il divino e l’umanità più semplice.

Altri animali del presepe e il loro valore spirituale

Nei presepi più ricchi e dettagliati, si possono incontrare anche altri animali: cammelli, colombe, cavalli, cani, galli. Ognuno di essi porta con sé un significato particolare.
I cammelli, che accompagnano i Re Magi, rappresentano la resistenza, il viaggio e la perseveranza della fede che cerca la verità. Sono il simbolo di un cammino lungo e faticoso, ma guidato dalla luce della stella.

Le colombe, spesso collocate sui tetti o nei pressi della grotta, evocano la pace e la presenza dello Spirito Santo. In alcune tradizioni, si dice che il loro canto accompagni la nascita di Gesù come un inno di gioia celeste.
Il cavallo, invece, è il simbolo del servizio e della forza al servizio del bene, mentre il gallo può rappresentare la vigilanza spirituale e la luce che vince le tenebre.

Ogni piccolo animale, anche quello apparentemente più marginale, contribuisce così a raccontare una parte della storia della Natività.

Come scegliere e disporre gli animali nel presepe

Quando si compone un presepe, la disposizione degli animali non è solo una questione estetica, ma anche simbolica.
Il bue e l’asino vanno sempre vicino alla mangiatoia, in segno di protezione e venerazione. Le pecore, invece, trovano il loro posto accanto ai pastori, sparse sui pendii o lungo il cammino verso la grotta.
Cammelli e altri animali esotici si collocano nelle zone dedicate ai Magi, a testimoniare il lungo viaggio verso la salvezza.

Anche la scelta dei materiali contribuisce a creare l’atmosfera giusta: animali in resina dipinta a mano o in legno d’ulivo trasmettono un senso di autenticità e calore, mentre quelli in ceramica si adattano a presepi più moderni e stilizzati.
L’importante è mantenere un equilibrio visivo e spirituale: ogni figura deve dialogare con le altre, contribuendo a costruire un racconto coerente e armonioso.

Gli animali del presepe non sono semplici dettagli decorativi, ma portatori di un messaggio universale: anche la natura partecipa al mistero del Natale.
In loro si riflette l’umiltà della creazione che accoglie il Creatore, e la loro presenza silenziosa invita alla contemplazione e alla gratitudine.

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