Asta Ippodromo e Prandina, dubbi e e leciti timori
Padova, 25/05/2022 - La vendita fallimentare del complesso sportivo ‘Ippodromo V.S. Breda – Le Padovanelle’ è un continuo flop, sicuramente per l’elevato costo di un’area con destinazione commerciale....


Padova, 25/05/2022 - La vendita fallimentare del complesso sportivo ‘Ippodromo V.S. Breda – Le Padovanelle’ è un continuo flop, sicuramente per l’elevato costo di un’area con destinazione commerciale. La prossima licitazione si terrà probabilmente a metà giugno con ulteriore ribasso del 25%.
Siamo preoccupati - dichiara Domenico Minasola, candidato sindaco di Padova per Alleanza per Padova - per la futura destinazione d’uso poiché ad oggi ci è ignota la tipologia di riqualificazione. Percepiamo un altissimo profilo speculativo-cementificatore e il rischio di infiltrazioni di dubbia natura.
Una superficie di 142 mila metri quadri tra tribuna, pista e scuderie che secondo noi dovrebbe rimpolpare la scarna presenza di verde padovano con un potenziamento di 129.541 metri quadri basato su alberi di significativo fusto e verde fiorito oltre un ecosostenibile area non residenziale per i restanti 12.397 metri quadri.
L’Amministrazione comunale dovrà decidere - prosegue Minasola - se essere ambientalista e propositiva per l’economia locale o essere favorevole alla possibilità di potenziali palazzinari d’assalto. Darsi all’ippica non è cosa semplice, ma qualcuno dovrebbe ironicamente valutare bene questa alternativa disciplina, Padova appare in balìa degli eventi.
Il nostro timore è ragionevole, un sindaco uscente ed una parte della Giunta non ha il coraggio di assumersi responsabilità certe sulla Prandina, figuriamoci - aggiunge Minasola - per i 142mila metri quadri dell’Ippodromo. Sarebbe il colmo, ipotizzando una situazione surreale e fantasiosa, se il nuovo sindaco di Padova dovesse concedere una parte della Prandina, a costo zero, per possibile attività ristorativa a mogli di qualche immaginario ristoratore o promotore di eventi cittadini.
Cemento, alcool e fallimenti - conclude Minasola - che i padovani non meritano; altro che Urbs Picta.