Treviso, turni 8–20 e weekend ridotti per i neo genitori: il modello Aton che cambia il lavoro

Aton ottiene la certificazione: 50% donne, gap <5%, flessibilità e 150 ore di formazione. De Nardi: tech che valorizza il talento.

10 dicembre 2025 11:30
Treviso, turni 8–20 e weekend ridotti per i neo genitori: il modello Aton che cambia il lavoro -
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TREVISO — Aton ottiene la certificazione per la parità di genere, superando al primo esame l’audit dell’ente Rina e portando sul tavolo numeri, procedure e scelte organizzative che raccontano un’idea precisa di innovazione: un tech capace di includere, valorizzare competenze diverse e generare valore sociale oltre che economico. Con il 50% di donne in organico, un gender pay gap medio inferiore al 5%, oltre 150 ore di formazione su DE&I e nuovi accordi per la conciliazione vita-lavoro, la tech company veneta mette a sistema pratiche già operative e le sottopone a una verifica indipendente, trasformando le buone intenzioni in standard.

Una certificazione che misura fatti, non slogan

Il riconoscimento copre tutte le aree indicate dalle linee guida nazionali: cultura e strategia, governance, processi HR, opportunità di crescita e inclusione, equità salariale, genitorialità e work–life balance. L’audit non si è limitato a fotografare policy su carta, ma ha passato al setaccio prassi consolidate, programmi di formazione, sistemi di valutazione e progressioni di carriera, validando un modello che mette al centro merito, trasparenza e misurabilità.

I numeri che fanno la differenza

La metà della popolazione aziendale è femminile, un dato nettamente sopra la media del comparto ICT. Il divario retributivosotto il 5% e sempre giustificato da fattori oggettivi – si accompagna a una presenza di donne responsabili di team superiore agli standard del settore. Sui temi DE&I l’azienda ha investito in oltre 150 ore di formazione negli ultimi dodici mesi, con percorsi che vanno dalla consapevolezza dei bias alla leadership inclusiva.

Le voci: “Il tech non ha genere, ha talento”

«Questa certificazione non è un traguardo, ma una tappa del nostro cammino» sottolinea Giorgio De Nardi, CEO di Aton. «Crediamo in una tecnologia che includa e che garantisca pari opportunità per generare un’innovazione sostenibile. La parità di genere è una responsabilità quotidiana, a beneficio delle persone e dei clienti».
Dal fronte sindacale, Massimo Marchetti, segretario generale UILTuCS Belluno-Treviso, evidenzia il valore della conciliazione: «Turni pensati per tenere insieme lavoro e famiglia significano tempo di qualità e un modello organizzativo che risponde ai bisogni reali delle persone».

Selezione inclusiva, performance misurabili

Tra le iniziative valutate positivamente, i processi di selezione inclusivi e meritocratici – potenziati anche attraverso l’.atonAcademy – e un sistema premiale ancorato alla performance e al miglioramento continuo. Il riferimento è la metodologia OKR (Objective and Key Results): ogni team definisce obiettivi chiari, misura i risultati con autonomia e responsabilità e condivide le evidenze a tutti i livelli dell’organizzazione. Un meccanismo che riduce le asimmetrie, rende trasparenti i percorsi di crescita e consolida una cultura del feedback.

Flessibilità e tutela: gli accordi per genitori e Service Desk

Sul fronte work–life balance Aton ha introdotto strumenti concreti. Per il team Service Desk con figli sotto i 3 anni i turni sono programmabili esclusivamente tra le 8:00 e le 20:00; inoltre, la presenza tra sabati, domeniche e festivi è limitata a un massimo di 24 giornate l’anno, con una media di due al mese, rispetto alle 36 previste per gli altri. A ciò si sommano massima flessibilità oraria e accordi di smart working che danno autonomia organizzativa e riducono i carichi familiari più critici nei primi anni di vita dei figli. Per Marchetti si tratta di «un passo concreto verso un’organizzazione che riconosce il valore del tempo condiviso e promuove una conciliazione reale».

Identità aziendale e impatto: chi è Aton

Aton è una tech company italiana con headquarter a Villorba (Treviso), specializzata in servizi e soluzioni per l’innovazione e la trasformazione digitale d’impresa. È punto di riferimento nello sviluppo di piattaforme per la vendita omnicanale e per la tracciabilità e la supply chain, con supporto internazionale in 14 lingue e copertura h24, 365 giorni l’anno. Fondata nel 1988 da Giorgio De Nardi, ha come bussola la crescita con l’ecosistema di collaboratori, clienti, partner, ambiente e comunità, perseguendo profitti etici e sostenibili.
Il Gruppo Aton comprende anche Blue Mobility (soluzioni IT per logistica e rete vendita delle PMI) e Aton AllSpark Ibérica (joint venture con Allspark, specialista nel fashion retail). Nel 2024 ha chiuso con fatturato a 25,4 milioni di euro (+4%). Da gennaio 2025 è entrata nel perimetro anche Teksmar (focus retail). A novembre 2025 la nuova joint venture con GTN, realtà friulana con cinquant’anni di esperienza in soluzioni per retail e ristorazione, ha dato vita a un polo digitale italiano del retail.
Oggi il Gruppo conta 385 persone e lavora per 750 clienti nel mondo: 39% nell’industria dei beni di largo consumo (tra i clienti, Granarolo, Segafredo, GranTerre), 42% nella grande distribuzione e nel fashion (Aspiag, Unicomm, Bata, Salewa, Gant), 19% nell’energia (SHV, Liquigas, Univergas).

Piattaforma, soluzioni e competenze

Il business si articola in consulenza, servizi e nella piattaforma software .one, proposta in modalità SaaS. Le app integrate in .one, sviluppate da un team interno di 40 sviluppatori, coprono l’intero canale vendite – dal negozio fisico all’ingrosso, fino a e-commerce B2B e B2C e reti vendita – garantendo integrazione dei dati e tracciabilità dei prodotti lungo il ciclo di vita mediante tecnologie dedicate.
Nell’area customer operations Aton offre supporto multilingua, project e service management, integrazione dati, governo da remoto di software e hardware con piattaforme di enterprise mobility management, affiancamento sul campo e formazione. Un team in crescita di 150 professionisti del software realizza i progetti end-to-end, assicurando continuità operativa e scalabilità.

Persone e sostenibilità: una cultura che dura nel tempo

Il percorso di people engagement è certificato da Great Place to Work dal 2018. Nel 2021 Aton è diventata Società Benefit, inserendo nello statuto obiettivi sociali (people) e ambientali (planet) accanto a quelli economici (prosperity). Dal 2023 fa parte della community B Corp, con un report di impatto pubblicato ogni anno e un impegno di miglioramento continuo.
Anche l’assistenza tecnica hardware segue una logica green: riparazioni, ricondizionamento e allungamento del ciclo di vita di decine di migliaia di dispositivi rientrano in una prospettiva di economia circolare, contribuendo a ridurre i rifiuti tecnologici.

Governance e direzione strategica

La visione strategica è guidata dal fondatore e CEO Giorgio De Nardi insieme al board, organo collegiale composto dagli executive team leader delle funzioni aziendali e da un consulente esterno. La direzione punta a crescita sostenibile, inclusione e innovazione come pilastri di competitività e impatto sul territorio.

Il significato della certificazione per il territorio

Per il sistema produttivo veneto e friulano, una certificazione così strutturata vale come benchmark: codifica pratiche replicabili e manda un messaggio chiaro alle PMI della filiera digitale e non solo. Orari agevolati per i neo genitori, selezioni inclusive, formazione DE&I, OKR trasparenti, gap monitorato: tasselli che rendono attrattiva un’azienda per talenti e professionisti e che alimentano un circolo virtuoso tra innovazione e coesione sociale.

La rotta

«Con questa certificazione – conclude De Nardirafforziamo una visione in cui innovazione digitale e responsabilità sociale procedono insieme, verso un futuro in cui il tech non ha genere, ma talento e valore condiviso». Una rotta che Aton intende consolidare con pratiche misurabili, obiettivi pubblici e un dialogo costante con persone, clienti e territorio, perché la competitività passi davvero attraverso inclusione, merito e sostenibilità.

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