Baggio e Del Piero, campioni del Veneto

Difficilmente il calcio può essere concepito senza lapassione per le giocate individuali, quei dribbling e quei controlli di pallache fanno capire subito la vera abilità di un giocatore dal punto di v...

29 settembre 2021 09:00
Baggio e Del Piero, campioni del Veneto -
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Difficilmente il calcio può essere concepito senza la
passione per le giocate individuali, quei dribbling e quei controlli di palla
che fanno capire subito la vera abilità di un giocatore dal punto di vista
tecnico. Partendo da questo presupposto, dunque, è facile capire perché due
calciatori come Roberto Baggio e Alessandro Del Piero sono ancora oggi nei
ricordi dei tifosi italiani. Entrambi veneti ed entrambi passati a indossare la
gloriosa maglia numero 10 della Juventus, incarnano come pochi altri il talento
puro del fantasista all'italiana insieme a Francesco Totti, un altro 10 storico
del calcio moderno italiano. Il primo, vincitore del Pallone
d'oro nel 1993
, è stato forse il calciatore più romantico e di tipo
sudamericano che il calcio italiano abbia mai avuto. Abilissimo ad andar via
palla al piede con delle finte uniche, Baggio è riuscito a sconfiggere anche la
sfortuna che lo ha seguito in tutta la carriera. Dopo essersi rotto il
ginocchio a neanche 18 anni, il nativo di Caldogno ha dovuto lottare per tutta
la carriera con le bizze della sua articolazione.

Tutto ciò non gli ha però impedito di distinguersi come il
migliore dei suoi, riuscendo a trascinare fino alla finale del mondiale 1994 la
nazionale italiana, attualmente tra le candidate a vincere la Nations League
secondo le scommesse
sportive più attuali
. Il Divin Codino, come lo chiamavano per via della sua
acconciatura, è stato senza dubbio il calciatore più simbolico e iconico
dell'Italia degli anni '90, sia per una questione di talento sia per la sua
creatività. Il mondiale del 1994 resterà per sempre impresso nella memoria
degli italiani, i quali durante l'estate rimasero affascinati dalle imprese del
fantasista veneto, capace di portare gli azzurri in finale contro il Brasile
praticamente da solo segnando cinque reti in tre partite dagli ottavi alle
semifinali. Sempre bistrattato dagli allenatori, che erano in qualche modo
invidiosi del suo talento, Baggio avrebbe poi trovato la sua dimensione prima a
Bologna e poi a Brescia, città nella quale avrebbe concluso la carriera sotto
la guida di Carlo Mazzone, l'unico tecnico con il quale avrebbe avuto davvero
un rapporto forte e umano che infatti ancora oggi perdura. 

Dopo Baggio arrivò Del Piero, il quale prese il suo posto alla Juventus. Nativo di Conegliano Veneto, il ragazzo cresciuto nel Padova avrebbe poi giocato per oltre quindici anni nella Juve, diventandone capitano dopo aver vinto la Champions League nella stagione 1995-96. Anch'egli bravissimo palla al piede e capace di effettuare grandi tiri da fuori, specialmente su punizione, avrebbe vinto il mondiale del 2006 con la nazionale di Marcello Lippi come elemento importante della spedizione azzurra. Più legato alla Juventus rispetto a Baggio, Del Piero si sarebbe legato per sempre alla società torinese a livello effettivo, nonostante non avesse mai ricevuto un invito a occupare qualche incarico amministrativo o dirigenziale dopo aver deciso di abbandonare il calcio giocato. Sia lui sia Baggio, tuttavia, sono il grande orgoglio del Veneto, una regione nella quale il calcio è sempre stato visto come un divertimento più che un lavoro.

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