Bookabook: opinioni, esperienze e recensioni sulla casa editrice che investe sugli esordi (e non solo)

Autore: Luca MaggiLa casa editrice Bookabook tra innovazione, esperienze, opinioni degli autori. Come funziona, punti di forza ed eventuali margini di miglioramento di una delle (poche) case editrici...

11 settembre 2025 11:44
Bookabook: opinioni, esperienze e recensioni sulla casa editrice che investe sugli esordi (e non solo) -
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Autore: Luca Maggi

La casa editrice Bookabook tra innovazione, esperienze, opinioni degli autori. Come funziona, punti di forza ed eventuali margini di miglioramento di una delle (poche) case editrici che investono sugli esordi.

Su quale sia il miglior canale per esordire ci sono molte opinioni diverse. Va detto che gli autori molto spesso iniziano a documentarsi solo una volta terminato il proprio manoscritto. Ha quindi più senso basarsi sulle esperienze di chi ha pubblicato almeno un libro. In particolare, in questo articolo esamineremo i punti di forza e gli eventuali margini di miglioramento di una delle (poche) case editrici che investono sugli esordi e vedono un'opera prima come un percorso da fare insieme all'autore.

Che cosa cercano gli autori e che cosa offre il mercato editoriale

Diciamo la verità: il sogno di quasi ogni autore esordiente o emergente è che l'editore legga le sue bozze, se ne innamori e investa una discreta somma nel rendere libro e autori famosi. Esiste? Qualche mosca bianca ci sarà senz'altro, ma in tanti anni di editoria ne ho viste poche. Molto spesso è difficile anche farsi leggere dalle case editrici se non si hanno rapporti e relazioni ben consolidate. Anche per questo, negli anni, sono proliferati servizi di lettura a pagamento (alcuni seri, altri meno). E del resto: oggi un editore che si innamora del contenuto di un libro (e non del nome del suo autore o del numero dei suoi follower) che strade avrebbe per promuoverlo davvero? Una volta ci pensava l'ufficio stampa: una recensione su un quotidiano autorevole e diffuso e il gioco era fatto. Oggi purtroppo le tirature dei giornali si sono drasticamente ridotte: un grande quotidiano come La Stampa, stando ai dati ADS, nel marzo 2025 ha avuto un venduto di 61.708 copie, contro 68.166 del marzo 2024, Il Messaggero di 42.999 nel marzo 2025 contro 46.922 nel marzo 2024 (in tutte e due i casi significa -9,5%). Per capirci, negli anni ’80 un quotidiano tirava dalle 300.000 alle 500.000 copie. Certo, le testate recuperano su internet, ma un conto è avere il quotidiano tra le mani e sfogliarlo pagina per pagina, arrivando anche alle recensioni, un conto è leggere le principali notizie sui siti.

Insomma: si può ancora investire sui libri di autori sconosciuti? L’opinione di Bookabook è “sì, ma in modo diverso da prima”. Ecco come.

La scommessa di Bookabook: investire prima della pubblicazione

Se l’investimento tradizionale non funziona più o funziona meno, Bookabook ha scelto di esplorare altre strade. Dopo aver attentamente selezionato i libri da proporre ai lettori, lascia proprio ai lettori l’ultima parola su quali verranno pubblicati.

Per farlo Bookabook punta su tre leve principali: l’impegno dell’autore a far partire il passaparola, il supporto da parte di un professionista della comunicazione editoriale e la pubblicità sui social. Questi ultimi due aspetti rappresentano l’investimento della casa editrice, ho avuto modo di parlare con alcuni autori Bookabook a Bookpride e ho scoperto che effettivamente Bookabook non chiede quattrini agli autori per questi (o per altri) servizi. Interessante notare che anche se la campagna di pre-ordini non raggiunge il suo obiettivo, Bookabook non chiede nulla all’autore. Insomma più che un investimento sembra una scommessa.

Evidentemente calcolata, se continuano a farla.

L’opinione di Bookabook: dopo è troppo tardi

Viene da chiedersi perché Bookabook adotti questa strategia. Ci sono diverse ragioni, proviamo a vederle insieme.

Costruire una comunità di lettori prima della pubblicazione garantisce un discreto passaparola. O quantomeno che un certo numero di lettori abbia letto il libro prima della pubblicazione e che, se lo ha trovato di suo gradimento, lo consigli ad altri.

Perché non costruire questa comunità dopo la pubblicazione? Perché la durata media dei libri in libreria si accorcia, sempre di più.

A meno che il libro non venda. E allora serve accorciare i tempi. Se si aspetta che i lettori vadano in libreria, acquistino il libro, lo leggano e poi lo consiglino ad altri, molto spesso quel libro nel frattempo è già stato bollato come commercialmente debole.

Costruire il passaparola prima significa tagliare i tempi, di molto.

Ma c’è anche un altro aspetto, più economico. Una copia venduta nel circuito distributivo porta all’editore all’incirca 1/3 rispetto a quelle vendute sul proprio sito. La campagna di pre-ordini è una sorta di esclusiva temporale. Del resto, Bookabook non ne fa mistero e per incentivare le vendite sul sito offre royalties più alte (50%) contro quelle offerte per le vendite in libreria (il classico 10%).

Bookabook: dalle opinioni dei lettori all’esperienza dei professionisti

Tra la campagna di pre-ordini e la pubblicazione entrano in gioco i professionisti. Editing, revisione, progetto grafico. Bookabook ha una redazione interna e ha strutturato collaborazioni con agenzie editoriali. Più raramente collabora con professionisti singoli, anche se ci sono eccezioni e le meravigliose copertine disegnate da Emanuele Ragnisco lo confermano (un paio, ma è un artista/professionista che reputo tra i migliori in Italia). Giudicare il livello di editing è difficile, perché bisognerebbe confrontare il testo finale con le bozze. Limitiamoci a giudicare il “prodotto finito”. Le recensioni dei lettori su Amazon sono generalmente buone e così anche quelle della critica specializzata.

Marketing: esperienze con Bookabook

Gli autori con i quali ho parlato mi hanno segnalato un particolare interessante. Le attività di marketing post-pubblicazione sono previste dal contratto. Quali attività verranno svolte e quando. Il giudizio è positivo sul principio, se un libro verrà promosso o meno in editoria è sempre una grande incognita e Bookabook da questo punto di vista fa di tutto per offrire garanziae. Anche sull’attuazione ho trovato pareri abbastanza concordi: fanno quello che promettono. In qualche caso fanno di più (soprattutto a livello di tempistiche, specie - pare - se il libro sta avendo buoni riscontri). La critica è le cose in più vengono sempre da Bookabook, mentre sui suggerimenti degli autori pare esserci un dialogo, ma alla fine vengono accettati in misura limitata.

Ma se devo promuovermi… non mi conviene il self publishing?

Torniamo all’inizio di questa recensione. Qualsiasi strada l’autore decida di intraprendere dovrà promuovere il suo libro. Con rarissime eccezioni. Il self publishing, che è una forma di Pubblicazione a Spese Proprie (anche se in teoria si potrebbe non spendere nulla evitando edting, copertina e marketing) richiede certamente una buona dose di autopromozione. E in questo non è diverso da Bookabook. Il vantaggio del selfpublishing è di avere royalties leggermente più alte (60% vs 50%), di non dover attendere tempistiche di pubblicazione, di avere il pieno controllo sull’opera e di non dover sottoporre il proprio testo a un percorso di valutazione (ma questo è davvero un vantaggio?). Il vantaggio di Bookabook è di affiancare l’autore in tutto il percorso, di offrire servizi editoriali e di sopportarne integralmente le spese, di avere un canale distributivo tra i più forti in assoluto che è Messaggerie Libri. Bisogna poi chiedersi quanti lettori sono disponibili a leggere un libro in self publishing, senza nessuna garanzia sulla qualità (che può essere molto alta o molto bassa). Difficile dare una risposta, cambia probabilmente a seconda del genere letterario. Di certo Bookabook si presenta come una vera casa editrice e lo è a tutti gli effetti. Cosa che i lettori senz’altro apprezzano.

Puoi dirmi di più sulla metodologia dell'articolo? Nonostante in rete esistano diverse opinioni e statistiche su Bookabook, ho preferito affidarmi all'esperienza diretta di autori che hanno effettuato il percorso.

Davvero Bookabook non chiede soldi agli autori? Davvero, confermo. L'autore ha a disposizione anche un certo numero di copie gratuite. Le richieste che Bookabook fa agli autori sono di avere un testo valido, inedito e voglia di impegnarsi nella promozione.

In conclusione: è meglio Bookabook o il self publishing? Dipende dalle tue priorità. Non esiste una risposta universale. Bookabook ha molti vantaggi, su tutti la distribuzione. Ma un autore potrebbe essere interessato a pubblicare immediatamente.

Se non voglio impegnarmi nella promozione posso comunque propormi a Bookabook? Il mio consiglio, qualsiasi percorso editoriale tu decida di intraprendere, è di provare a promuovere il tuo libro. Si imparano molte cose e per certi versi è divertente. Se proprio non vuoi o non puoi, Bookabook non fa per te.

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