Villa Valetudine a Camino al Tagliamento: “Arte e cultura per valorizzare l’identità del territorio”
A Camino al Tagliamento inaugurata la mostra di Antonio Fontanini a Villa Valetudine: le parole di Bordin su arte e territorio.
CAMINO AL TAGLIAMENTO – “Luoghi come dimostrano che arte e cultura possono diventare strumenti concreti di valorizzazione del territorio e della sua identità”. Con queste parole il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Mauro Bordin, ha accompagnato l’inaugurazione della mostra dell’artista Antonio Fontanini, ospitata proprio nella storica villa a Camino al Tagliamento. Un appuntamento che ha fatto registrare una partecipazione significativa di pubblico, confermando l’interesse e l’attenzione che iniziative culturali di qualità sanno generare anche fuori dai grandi centri.
Accanto a Bordin, presente anche il collega Igor Treleani, a testimonianza di un’attenzione istituzionale rivolta non solo agli eventi culturali in sé, ma al valore che essi possono assumere nel costruire comunità, promuovere identità e rafforzare il legame tra luoghi e persone.
Il ringraziamento ai promotori e il legame con il Friuli Venezia Giulia
Nel corso del suo intervento, Mauro Bordin ha voluto ringraziare apertamente i promotori dell’iniziativa, Adriano Smets e Giacomo Verweij, sottolineando il rapporto profondo che i due hanno saputo costruire con il Friuli Venezia Giulia. Un legame che, nelle parole del presidente, si traduce in un clima percepibile e in un senso di appartenenza che va oltre l’origine geografica.
“Qui mi sento a casa”, ha spiegato Bordin, richiamando l’energia che si respira e l’amore dimostrato verso questa terra. Un amore che, ha osservato, emerge anche nei dettagli e nelle scelte che raccontano attenzione e sensibilità, come la sala dedicata a Francesca Scaini, grande cantante lirica recentemente scomparsa. Un omaggio che, secondo il presidente, testimonia un autentico attaccamento al territorio e ai suoi protagonisti.
La sala dedicata a Francesca Scaini come segno di attenzione
Il riferimento alla sala intitolata alla cantante lirica non è stato un passaggio marginale: Bordin lo ha indicato come esempio di come una realtà culturale possa farsi custode della memoria e della riconoscenza, valorizzando figure che hanno lasciato un segno nella comunità e nella storia artistica regionale.
“Arrivando dall’Olanda” l’invito a credere di più nella propria terra
Bordin ha poi rimarcato un ulteriore elemento: il fatto che Smets e Verweij provengano dall’Olanda. Un dettaglio che, nel ragionamento del presidente del Consiglio regionale, diventa quasi uno specchio per il Friuli Venezia Giulia, un richiamo a non dare per scontato ciò che si ha e a investire con convinzione sulla ricchezza culturale e umana del territorio.
“Venendo dall’Olanda – ha aggiunto – ci ricordano quanto sia importante valorizzare la nostra terra e le persone che ne fanno parte, promuovendo arte e cultura come elementi centrali della vita delle comunità”. Un messaggio che lega l’iniziativa di Villa Valetudine a un’idea più ampia: la cultura come motore di coesione, riconoscimento e crescita, capace di mettere in rete energie, esperienze e sguardi diversi.
Antonio Fontanini e il racconto del Friuli più autentico
Nel cuore dell’inaugurazione, naturalmente, c’è stato spazio per l’artista e per il significato delle sue opere. Secondo Bordin, Antonio Fontanini riesce a raccontare attraverso i suoi quadri un Friuli autentico, radicato in una storia secolare che, in qualche modo, continua a vivere nel presente.
“Nei suoi quadri ritroviamo un Friuli legato a una storia secolare, che in qualche modo è ancora presente oggi”, ha sottolineato il presidente, ricordando anche un rapporto personale di lunga data con l’artista. Bordin ha spiegato di aver conosciuto Fontanini molti anni fa e di essere rimasto colpito dalle sue tele, al punto da averne sostenuto la presenza anche in un contesto istituzionale.
L’esposizione anche in Consiglio regionale
Nel suo intervento, Bordin ha ricordato infatti che Fontanini ha esposto anche in Consiglio regionale, perché – ha ribadito – è importante dare spazio ad artisti che sanno raccontare il territorio. Un passaggio che evidenzia una visione precisa: l’arte non come ornamento, ma come linguaggio capace di interpretare l’identità di una comunità e di restituirle consapevolezza e orgoglio.
La riflessione personale di Bordin: emozione e appartenenza
In chiusura, il presidente del Consiglio regionale ha affidato alle parole una riflessione più personale, che ha dato ulteriore calore all’inaugurazione: “Mi piace il bello e ciò che sa emozionare. Quando guardo i quadri di Antonio Fontanini mi sento felice e orgoglioso di far parte della comunità del Friuli Venezia Giulia”.
Una frase che, nella cornice di Villa Valetudine e davanti a una platea partecipe, ha sintetizzato il senso dell’evento: un’esposizione d’arte capace di generare emozione, ma anche di rinsaldare il legame con i luoghi, con la memoria e con quell’identità friulana che, attraverso cultura e bellezza, continua a trovare nuove forme per raccontarsi e rinnovarsi.