UDINE – I Carabinieri Forestali, in collaborazione con il personale medico veterinario dell’Azienda Sanitaria Universitaria del Friuli Centrale e dell’Università degli Studi di Udine, hanno recentemente condotto una serie di perquisizioni, con il supporto della Procura della Repubblica di Udine. Questi controlli hanno riscontrato il coinvolgimento di quattro persone, residenti nelle regioni del Friuli Venezia Giulia e del Veneto, che rivestono il ruolo di rappresentanti legali di tre esercizi commerciali nella provincia di Udine e Vicenza, specializzati nella vendita di animali vivi. Durante l’operazione, sono stati sequestrati due pappagalli inseparabili dal collo rosa (Agapornis roseicollis), una specie originaria dell’Africa sud-occidentale e molto diffusa nel commercio di animali domestici. Gli esemplari sequestrati erano stati allevati in cattività e presentavano segni di mutilazione, con alcune delle loro penne remiganti tagliate.
L’importanza della tutela del benessere animale
L’indagine, condotta dai Carabinieri Forestali del Nucleo CITES di Trieste, è partita a seguito delle segnalazioni di alcuni cittadini che, dopo aver acquistato pappagalli “allevati a mano”, si sono resi conto che gli animali presentavano le ali tagliate. Questo intervento, che nel linguaggio comune è definito come “tarpare le ali”, è in realtà una vera e propria mutilazione che compromette gravemente la libertà di movimento degli animali.
Perché la tarpatura delle ali è dannosa
La tarpatura delle ali comporta la rimozione o il taglio di una parte delle penne remiganti, danneggiando l’aerodinamica necessaria per il volo dei volatili. Questo non solo limita le capacità naturali dell’animale, ma causa anche un notevole stress psicofisico. La legge italiana vieta severamente tali pratiche, poiché esse costituiscono una forma di maltrattamento animale, perseguibile penalmente.
La collaborazione tra Forze dell’Ordine e cittadini
Il caso in questione evidenzia ancora una volta l’importanza della collaborazione tra cittadini e Forze dell’Ordine. Le segnalazioni ricevute hanno consentito di avviare un’indagine che ha portato al sequestro degli animali e all’avvio di indagini per maltrattamento di animali. È fondamentale che chiunque si trovi di fronte a situazioni di abusi verso gli animali segnali immediatamente l’accaduto alle autorità competenti, garantendo così la protezione di chi, come gli animali, non può difendersi da solo.
Le indagini in corso
Attualmente, le quattro persone coinvolte nel caso sono sotto indagine per maltrattamento di animali. L’inchiesta continua a essere monitorata dalla D.ssa Laura Collini, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Udine. L’operazione ha anche visto la partecipazione del Nucleo CITES di Vicenza, che ha contribuito alla gestione e all’esecuzione delle perquisizioni. La cooperazione tra i vari enti coinvolti dimostra come, lavorando in team e collaborando, sia possibile affrontare in maniera più efficace le problematiche legate al benessere animale.
La protezione degli animali
La protezione degli animali è una responsabilità di tutti. La sensibilizzazione riguardo al loro benessere è il primo passo per prevenire abusi e maltrattamenti. Denunciare situazioni sospette è essenziale per garantire che gli animali siano trattati con il rispetto che meritano. Gli animali non possono difendersi, ma con l’aiuto della comunità e delle Forze dell’Ordine tutti possono contribuire a proteggere la loro salute e il loro benessere.