Mestre-Venezia, 16 ottobre 2024 – Si è svolto ieri il Consiglio generale della Cisl Veneto, un incontro cruciale che segna l’inizio del cammino verso il 14° Congresso, fissato per il 15 e 16 maggio 2025. Il segretario generale Massimiliano Paglini ha messo in evidenza la necessità di un cambiamento strategico per affrontare le sfide strutturali del territorio, partendo dall’emergenza abitativa e demografica. Ha proposto un approccio globale e un patto tra i diversi attori per ripristinare l’attrattività della regione.
Analisi del Documento di Economia e Finanza Regionale
L’assemblea ha riunito circa cento dirigenti sindacali, delegati e operatori provenienti da tutta la regione, per avviare la riflessione sulle linee guida della Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza regionale (DEFR) 2025-2027, presentata dalla Regione del Veneto. I temi sollevati includono la tutela della salute, lo sviluppo economico, la sicurezza nei luoghi di lavoro, e l’inclusione delle persone migranti. Paglini ha denunciato che molte delle osservazioni trasmesse non sono state accolte e ha sottolineato l’importanza di definire chiaramente le linee strategiche e finanziarie per affrontare le emergenze in corso.
Un Congresso in un Quadro Complesso
Il percorso verso il Congresso sarà caratterizzato da assemblee nei luoghi di lavoro, congressi di categoria e incontri provinciali, con l’obiettivo di delineare i fronti strategici di impegno per il futuro dell’organizzazione. Paglini ha ribadito la volontà di contribuire a un nuovo umanesimo europeo del lavoro, fondato su sviluppo, diritti di cittadinanza per lavoratori e pensionati, e per tutti coloro che cercano una vita migliore a causa di conflitti e crisi globali.
La segretaria generale aggiunta di Cisl nazionale, Daniela Fumarola, ha sottolineato l’importanza di svolgere un ruolo attivo sia a livello nazionale che regionale, promuovendo responsabilità, riformismo e partecipazione. Ha evidenziato come il dialogo sociale sia l’unica via per ottenere risultati concreti e superare le divisioni ideologiche che hanno ostacolato la competitività e la sostenibilità economica.
