“Nessun depotenziamento del presidio di Cividale” lo conferma la Direzione dell’ Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale .
“Abbiamo chiuso il Punto di Primo Soccorso” sottolinea il Direttore Generale, Massimo Braganti “perché c’è la necessità di rispondere prontamente all’emergenza Coronavirus che ha coinvolto il nostro paese e la nostra regione.
Questo ci permette di dirottare ulteriore personale presso i presidi di riferimento COVID .
Tutte le aziende sanitarie della Regione come da indicazioni nazionali e regionali hanno sospeso tutta l’attività programmata non oncologica e tutte le prestazioni ambulatoriali non urgenti.
Attraverso l’iniziativa della chiusura del PPI di Cividale si è voluto inoltre preservare tale presidio da possibili rischi di contaminazione COVID, stante la difficoltà di articolare percorsi distinti.
Gli altri servizi permangono come negli altri Distretti.
Nello specifico le attività di riorganizzazione attivate presso il distretto di Cividale per fare fronte all’emergenza Covid sono :
- Chiusura dal giorno 11 marzo al giorno 3 aprile delle saleoperatorie della Chirurgia ambulatoriale complessa (di cui una stabilmente dedicata alla endoscopia digestiva). Tutti i pazienti sono stati avvisati, eventuali interventi necessari a giudizio del clinico sono stati riprogrammati su Udine. Trattasi di attività programmata quindi in riduzione come da disposizioni.
- Chiusura del Punto di primo intervento di Cividale dal giorno 16 marzo al fine di mettere in sicurezza i pazienti, considerata l’impossibilità a garantire presso tale struttura il percorso separato per il paziente con sospetta infezione COVID19.
- Attivazione contestuale della guardia attiva da parte dei medici della medicina di Cividale.
- Spostamento dal giorno 16 marzo del servizio di Continuità assistenziale di San Pietro al Natisone a Cividale.
Le azioni 1 e 2 sono state finalizzate a mettere a disposizione il personale
delle sale della Chirurgia ambulatoriale complessa e in parte del day surgery/
hospital, che ha subito una riduzione di attività, nonché del Punto di primo
intervento, per il potenziamento del personale nelle ambulanze del Cividalese
(terzo di equipaggio) e delle degenze. Il restante personale è stato
messo a disposizione per i servizi di emergenza, infettivi e per la struttura
di accoglienza di Campoformido.
Lo spostamento del medico di Continuità assistenziale di San Pietro a Cividale è una manovra isorisorse in quanto prima i due medici lavoravano isolati, con ridotti volumi di attività per la sede di San Pietro; ora possono confrontarsi sui casi e anche crescere professionalmente, è ridotto il rischio di aggressioni come previsto dalla raccomandazione del ministero, inoltre in questo particolare momento un medico può essere dedicato alla ricezione telefonica e alle visite ambulatoriali in sede di Continuità Assistenziale, mentre l’altro può effettuare le visite domiciliari.
Sono state temporaneamente messe a disposizione per il presidio di Udine la frigoemoteca e tre aspiratori.
La rimodulazione delle attività ci ha permesso di recuperare professionisti medici, infermieri, assistenti sanitari, operatori socio sanitari ,da impegnare nella battaglia per fronteggiare l’epidemia .
Abbiamo inoltre – prosegue Braganti – la necessità di assicurate tutte le cure ai nostri cittadini aprendo ulteriori posti di terapia intensiva e per fare questo abbiamo la necessità di trovare nuove risorse e quindi il mio appello è di invitare tutti coloro che al momento si rendessero disponibili ad aiutarci fornendo la propria disponibilità per incarico libero professionale presso Agenzia Regionale di Coordinamento (vedasi il sito WEBARCS) oppure fornendo la propria disponibilità presso la Gestione Risorse Umane di questa ASUFC.
“Grazie a tutti i professionisti che con sacrificio e abnegazione stanno combattendo questa battaglia e a tutti i cittadini del Friuli per il loro sostegno” ,
Il Direttore Generale di ASUFC