Come cambia la cultura automobilistica

Il mondo cambia e insieme ad esso cambia anche la cultura dell’auto. La nuova spinta tecnologica ed ecologista ha profondamente mutato il modo di vivere e di concepire l’auto, intesa non più come semp...

03 febbraio 2023 07:00
Come cambia la cultura automobilistica -
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Il mondo cambia e insieme ad esso cambia anche la cultura dell’auto. La nuova spinta tecnologica ed ecologista ha profondamente mutato il modo di vivere e di concepire l’auto, intesa non più come semplice vettura per raggiungere da punto A il punto B ma come una vera e propria esperienza.

Ma dall’altra parte c’è anche la tendenza a prediligere il noleggio dell’auto, o il car sharing, per non sostenere nel lungo periodo costi elevati per mantenere l’auto.

Il boom dei siti specializzati in noleggio a lungo termine per privati, come ad esempio Movenzia, è la dimostrazione di come la mentalità stia cambiando, e nel prossimo futuro potremmo dire addio al concetto di auto di proprietà.

Ma in che modo sta cambiando la cultura automobilistica e cosa ci attende nel futuro? Ecco un’analisi sul cambiamento del concetto di cultura dell’auto.

Le novità nella cultura automobilistica

Acquistare un’auto oggi è molto diverso da come si acquistava dieci anni fa. Le priorità sono diventate altre e un’auto nuova non sempre sembra la soluzione più conveniente.

Oggi le priorità sono l’attenzione ai consumi e alle emissioni, che spinge le persone verso auto ibride o elettriche, ma anche un massiccio utilizzo della tecnologia, con sistemi di infotainment all’avanguardia e sofisticati.

Si fa sempre più attenzione alla sicurezza, oggi garantita non solo dai classici airbag e dalle cinture di sicurezza, ma anche dalla frenata automatica di emergenza e la guida quasi autonoma.

Ma ecco cosa sta cambiando nel mondo dell’automotive.

Come sta cambiando il settore automotive

Nel prossimo decennio, non solo il modo in cui sono alimentati e cablati cambierà radicalmente, ma non saremo più noi a guidarli.

Alcune auto hanno già funzionalità di automazione di base, ma gli esperimenti automobilistici attualmente intrapresi da aziende come Uber e Google costituiscono una percentuale minuscola dei veicoli sulle nostre strade. Entro il 2030, l'auto standard si evolverà dal semplice assistere il guidatore ad assumere il pieno controllo di tutti gli aspetti della guida nella maggior parte delle condizioni di guida.

Questa automazione diffusa, insieme all'elettrificazione e all'aumento della connettività sia dell'auto che della società, è destinata a sconvolgere l'industria automobilistica in grande stile, influenzando tutto, dall'aspetto e dalle sensazioni delle auto, al modo in cui trascorriamo il nostro tempo al loro interno, e come ci portano da A a B.

Una delle più grandi differenze che potremmo notare tra le auto di oggi e quelle del futuro sono i loro nomi. Come in passato marchi come Apple e Samsung hanno conquistato un mercato della telefonia mobile un tempo dominato da Nokia e Blackberry anche nel settore dell’auto Tesla, Apple, Dyson e Google potrebbero diventare i marchi automobilistici più popolari del futuro.

Anche nell’aspetto ci saranno grandi novità. Non si vedranno più le grandi prese d'aria e le griglie anteriori che oggi raffreddano i motori a combustione. Invece, gli specchietti retrovisori stanno già diventando telecamere e sensori. I finestrinidiventeranno ancora più grandi per consentire ai passeggeri di godersi il panorama, o al contrario saranno quasi inesistenti per garantire una maggiore privacy.

Gli interni delle auto saranno flessibili, e alcuni consentiranno persino un’elevata personalizzazione di colore, luce, privacy e layout da semplice un pulsante, per trasformarsi anche in camere da letto, salotti o uffici su quattro ruote.

Le alette parasole non ci saranno più, e al loro posto verrà installato il vetro intelligente che ci consente di controllare la quantità di luce diurna in entrata semplicemente cliccando un pulsante.

I conducenti potranno comunicare con le loro auto tramite comandi vocali o gestuali. Infatti, in alcuni modelli, tra i più ricercati, potrebbero persino comparire le prime versioni di interfacce cervello-computer, che assocerebbero schemi di attività cerebrale con comandi per controllare l'auto o intrattenere i passeggeri. Una simile tecnologia è già stata impiegata in medicina per controllare gli arti protesici e le sedie a rotelle.

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