Cos’è l’anagrafe condominiale e che dati contiene
Tra i documenti relativi ad un immobile dove sono presenti più appartamenti, uno decisamente importante ed essenziale è, senza alcun dubbio, l’anagrafe condominiale. Lo sanno bene tutti gli amministra...
Tra i documenti relativi ad un immobile dove sono presenti più appartamenti, uno decisamente importante ed essenziale è, senza alcun dubbio, l’anagrafe condominiale. Lo sanno bene tutti gli amministratori condominiali, visto che lo devono compilare e custodire nei propri archivi (telematici e non), aggiornandolo costantemente in base ad eventuali modifiche intervenute nel corso del tempo.
La sua importanza si evince, chiaramente, da quanto disciplinato dal codice civile, che, in merito all’anagrafe condominiale, riporta la seguente definizione: “l’amministratore del condominio ha l’obbligo curare la tenuta del registro di anagrafe condominiale contenente le generalità dei singoli proprietari e dei titolari di diritti reali e di diritti personali di godimento, comprensive del codice fiscale e della residenza o domicilio, i dati catastali di ciascuna unità immobiliare, nonché ogni dato relativo alle condizioni di sicurezza delle parti comuni dell'edificio”
I dati contenuti all’interno dell’anagrafe condominiale
Quanto stabilito dal legislatore, quindi, fa ben comprendere quanto sia fondamentale questo documento, che custodisce dati estremamente sensibili e dev’essere custodito, quindi, col massimo riserbo, onde evitare che gli stessi possano diventare di dominio pubblico e ledere la privacy degli stessi condomini. Ma vediamo, nel dettaglio, di quale dati stiamo parlando, precisando che questi devono riguardare ogni singolo appartamento
In esso vengono indicati, in primis, i dati catastali: foglio; particella; sub; categoria; piano. Se non si dispone di questi, essi si possono reperire rivolgendosi ad un ufficio provinciale del territorio, uno sportello catastale decentrato oppure online tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate. Il registro condominiale, poi, si compone di altri dati che riguardano, direttamente, le persone che risiedono nello stesso.
Devono essere indicati, per ogni singolo condomino: nome e cognome; luogo di nascita; data di nascita; codice fiscale. In questo caso, ben si comprende quanto sia importante la conservazione dei dati e la loro custodia, trattandosi di dati sensibili ed oggetto di interventi approfonditi da parte del garante della privacy.
L’anagrafe condominiale, poi, si completa con le quote di possesso di ogni singolo appartamento. Ogni appartamento, infatti, può essere intestato ad uno o più soggetti, che devono essere indicati nelle sezioni precedentemente scritte, indicando, successivamente, qual è la quota di loro pertinenza. Infine, esiste un’apposita colonna dove, eventualmente, possono essere indicati altri dati rilevanti di ogni singolo appartamento.
Anagrafe condominiale: chi può farvi liberamente accesso?
I dati inseriti nell’anagrafe condominiale possono essere anche solo essere autocertificati, senza dover ricorrere alla verifica della veridicità dei dati. Quest’ultima operazione, invece, dev’essere compiuta nel caso in cui un appartamento fosse oggetto di locazione: il contratto, in questo caso, deve essere registrato entro trenta giorni dalla propria entrata in vigore.
Per l’amministratore di un condominio, l’anagrafe condominiale rappresenta, senza alcun dubbio, un documento di estrema importanza per reperire i dati dei condomini, nonché i contatti coi medesimi. Un documento indispensabile per poter svolgere la propria professione in modo celere e dinamico, senza incorrere in significative perdite di tempo.
Ma all’anagrafe condominiale può farvi accesso solo l’amministratore? La risposta è, per quanto ovvio, no. Ad esso, infatti, possono farvi liberamente accesso tutti i condomini ed in qualsiasi momento: un amministratore che non consente il libero accesso ai residenti di un condominio commette un illecito, che può essere sanzionato con la revoca dell'incarico o, in taluni casi, un ricorso giudiziale.
Tra i compiti dell’amministratore, infatti, sussiste l’obbligo di comunicare dove è ubicata l’anagrafe condominiale e quando è possibile consultarla. Tutti i soggetti coinvolti, amministratore e condomini in egual misura, sono tenuti a mantenere lo stretto riserbo in merito alla divulgazione dei dati contenuti, tenendo ben presente che l’anagrafe condominiale non può essere consultata da persone esterne rispetto a quelle summenzionate.