Decreto anti-ludopatia firmato da Speranza, insorgono le associazioni di settore

Nuova stretta del Governo Italiano contro la ludopatia: RobertoSperanza, Ministro della Salute, ha firmato un nuovo decreto che garantisceprestazioni di prevenzione, riabilitazione e cura rivolte alle...

23 agosto 2021 08:49
Decreto anti-ludopatia firmato da Speranza, insorgono le associazioni di settore -
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Nuova stretta del Governo Italiano contro la ludopatia: Roberto
Speranza, Ministro della Salute, ha firmato un nuovo decreto che garantisce
prestazioni di prevenzione, riabilitazione e cura rivolte alle persone affette
da gioco d’azzardo patologico. Un decreto nato dalla sinergia tra servizi
pubblici e privati, enti del Terzo Settore ed associazioni di auto-aiuto della
rete territoriale locale.

L’assunto di fondo è chiaro: la ludopatia, in quanto dipendenza, è pericolosa
poiché colpisce anche e soprattutto i più giovani. Riconoscerla ed isolarla è
necessario, come sottolineato dallo stesso Speranza in un post sui
propri canali social
.

Il Governo, dunque, non vuol far altro che arginare un fenomeno preoccupante ed
in larga crescita.
Il gioco in Italia è abitudine di 5,2 milioni di abitanti. Di questi 1,2 sono
considerati problematici, borderline. Dipendenti, in una sola parola.

La ludopatia produce effetti anche sulle relazioni sociali o sulla salute.
Effetti ritenuti dai vertici della sanità “invalidanti”.

La nuova mossa trova la sua giustificazione anche post lockdown, coi numeri di gioco e giocatori registrati dai casinò online sicuri saliti sensibilmente a cavallo tra le varie ondate di Covid, in piena emergenza sanitaria.

Il gioco, nel suo complesso, è passato dal 10,0% del periodo pre-pandemico all’8% del lockdown fino al 13% totale nel periodo di maggiori restrizioni. Merito anche della trasformazione delle piattaforme di casinò online e dei canali di betting, che hanno garantito divertimento e intrattenimento.

Intanto nel lockdown il tempo medio di gioco è aumentato di quasi un’ora e l’1,1% del totale ha cominciato a giocare. Il 19,7% di coloro che già giocavano ha incrementato invece l’attività totale di gioco.

Il Governo nel frattempo ha scelto la sua posizione. Ma non tutti sono d’accordo.

Per esempio l’Associazione Concessionari di Giochi Pubblici, l’ACADI, non ha accolto con favore l’ennesimo provvedimento italiano restrittivo nei confronti del gioco. Anzi, tutt’altro ed il motivo è presto detto.

Secondo l’Associazione infatti esistono protocolli già varati e confermati dal Comitato Tecnico Scientifico. La maggior parte, applicati, hanno dato loro esito positivo garantendo la sicurezza di tutte le parti chiamate in causa, lavoratori e giocatori. Per ACADI i provvedimenti voluti da Speranza sono invalidi e infondati e vanno solo ad allargare la confusione su un settore già ispezionato e monitorato con costanza.

Inoltre, nelle poche settimane in cui le attività hanno riaperto,
lo scorso anno e quest’anno, non si è registrato alcun focolaio, sottolineano i
vertici ACADI. Questo grazie ad un monitoraggio sanitario capillare nel
contenimento del Covid. La vera emergenza, semmai, è rappresentata dal gioco
illegale, che si è moltiplicato con le chiusure.

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