Didattica a distanza: problemi per il 48%, anche in Veneto

Il 92% delle scuole ha attivato la didattica a distanza, per lo più con lezioni in diretta su varie piattaforme (85%) e unadurata media a lezione fra i 40 e i 60 minuti (69%). Buona lavalutazione del...

17 maggio 2020 11:49
Didattica a distanza: problemi per il 48%, anche in Veneto -
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Il 92% delle scuole ha attivato la didattica a distanza,
per lo più con lezioni in diretta su varie piattaforme (85%) e una
durata media a lezione fra i 40 e i 60 minuti (69%). Buona la
valutazione del lavoro svolto dai docenti in questa nuova veste (per il
60% dei rispondenti). Ma si conferma la grande questione della
esclusione di tanti studenti che – per lo più per mancanza di device,
per inadeguata connessione e in parte anche per condizioni familiari
difficili – non partecipano alle videolezioni.

A segnalarlo il 48% dei 1245 soggetti, fra genitori, insegnanti e
studenti, coinvolti nel sondaggio civico promosso da Cittadinanzattiva
sulla didattica a distanza. È ricorrente il fatto che alcuni ne siano
esclusi principalmente per: connessione inadeguata (48,5%), condivisione
del dispositivo fra più fratelli o familiari (33,5%), assenza di
dispositivi (24,5%), assenza di connessione (16,4%). Alcuni casi di
esclusione dal Sud al Nord. All’istituto Pitagora di Policoro (MT) si
segnala che quasi 8 alunni su 10 sono esclusi dalla DAD. Grossi problemi
anche in alcune scuole della Calabria e della Campania: all’Istituto
Aletti di Cosenza 20 alunni non seguono la DAD; 2 o 3 per classe nel
Petrucci-Ferraris di Botricello (CZ) e al Guerrisi di Taurianova (RC);
non si collega il 20% degli studenti all’ISIS di Piedimonte Matese, i
tre quarti delle classi al Nevio-Cinquegrana di Napoli, il 50% al De
Franchis di Benevento, ad Ailano (CE) intere classi senza lezioni per
assenza di connessione. All’Ettore Maiorana di Ramacca (CT), un alunno
su cinque assente. Problemi anche nell’Istituto di istruzione secondaria
di Cassino dove si segnala che piu’ della meta’ delle classi non
partecipa; all’IC Piersanti Mattarella di Roma risulta non raggiunto
dalla DAD fra il 30 e il 50% degli studenti; all’IC Aldo Manuzio di
Latina il 20% circa. Molte assenze nella Dad all’Istituto Majorana di
Termoli, all’IC Colozza e all’IC Baranello di Campobasso. Disconnesso 1
alunno su 9 all’Istituto Merloni Milani di Fabriano. All’IC Brunari di
Milano non partecipano due alunni per classe. Al Vivaldi di Torino il
50%. Nelle varie scuole di Rosà (VI) in Veneto diversi gli studenti che non partecipano.

Non a caso Cittadinanzattiva ha promosso la campagna Riconnessi, in partnership con la Federazione Aree Interne, per fornire abbonamenti dati, connessioni web via satellite e device elettronici a studenti e famiglie delle aree interne del nostro Paese. La raccolta fondi si svolge sulla piattaforma gofundme.com/f/riconnessi ed è possibile segnalare scuole e famiglie che abbiano bisogno di strumentazione alla email [email protected] Lezioni per lo più in diretta.

Per uno studente su quattro più compiti di prima del lockdown La modalià sincronica, cioè “in diretta”, è quella predominante (85%) ma non mancano le video lezioni registrate (10%) o la compresenza di entrambi gli approcci (5%). La durata media di una video lezione va da un’ora (39%) a 40 minuti (30%). Nel 61% delle classi, tutti i docenti usano la stessa piattaforma. Il 46% giudica buono il servizio di videolezione e il 41% è soddisfatto della preparazione dei docenti. I compiti sembrano essere una costante della scuola italiana, anche in tempi di Covid 19: se nel 43% dei casi la quantità sembra rispecchiare quella consueta, nel 27% addirittura si registrerebbe un aumento.

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