Dopo Portogruaro attivata anche l'USCA per l’area del sandonatese

Il suo acronimo è USCA ed è la nuova Unità Speciale di ContinuitàAssistenziale per l’area del sandonatese che da ieri affianca quelle diPortogruaro e Jesolo. Ad annunciarla è stato stamane il direttor...

09 maggio 2020 16:26
Dopo Portogruaro attivata anche l'USCA per l’area del sandonatese -
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Il suo acronimo è USCA ed è la nuova Unità Speciale di Continuità
Assistenziale per l’area del sandonatese che da ieri affianca quelle di
Portogruaro e Jesolo. Ad annunciarla è stato stamane il direttore generale
dell'Ulss 4 Carlo Bramezza, che ha scelto Musile di Piave come luogo di
presentazione perché la novità opera esclusivamente sul territorio. “Quando è scoppiata la
pandemia la Regione Veneto ha avuto l’accortezza non solo di riorganizzare la
rete ospedaliera, creando gli ospedali Covid, ma ha avuto l'attenzione di
guardare anche al territorio e di realizzare, in accordo con i medici di
famiglia e pediatri, nuove forme di assistenza che potessero seguire i malati
non gravi al domicilio. Da questa intuizione sono nate le Unità Speciali di
Continuità Assistenziale che vengono attivate appunto dai medici di famiglia o dai pediatri
ogni qualvolta sia necessaria assistenza al domicilio dei contagiati”.

A seguito del triage telefonico, il medico di famiglia o il pediatra
comunica all’USCA il  nominativo  e l'indirizzo dei pazienti
affetti  da Covid19 che  non  necessitano  di 
ricovero  ospedaliero ma di assistenza, anche per l'eventuale valutazione
diagnostica e per l’applicazione dei protocolli terapeutici sperimentali. I
medici dell’Unità Speciale, per lo svolgimento delle specifiche attività,
devono essere dotati di ricettari del SSN e di idonei dispositivi di protezione
individuale.

Per garantire
l'attività delle USCA, 7 giorni su 7, dalle 8 alle 12 ore giornaliere, l’Ulss4
ha assunto 11 medici convenzionati. Ogni singola equipe è costituita da un
medico e da un infermiere. Talvolta per rispondere alla domanda del territorio,
lavorano più equipe contemporaneamente. In ogni sede di intervento vengono
messe in atto misure di sicurezza volte a proteggere sia l'utente che il
personale dedicato, con l'individuazione di specifiche procedure e di percorsi
distinti sporco pulito. Il personale è formato sulla gestione del paziente
COVID e usufruisce dell’utilizzo di mezzi aziendali che vengono quotidianamente
sanificati.

“Posso
testimoniare la valenza di questo importante servizio- ha spiegato il sindaco
di Musile di Piave, Silvia Susanna – perché l'ho visto in azione in presenza di
un caso di positività che ha interessato indirettamente il nostro municipio.
Questo virus ha portato tanta sofferenza ma anche degli aspetti positivi come l’ottima
collaborazione instaurata tra Comune di Musile e Ulss4, la quale ha portato a
grandi risultati per la cittadinanza, e questo è un ulteriore esempio”.

Alla presentazione dell’USCA San Donà hanno partecipato anche il direttore dei Servizi Sociosanitari Mauro Filippi, del
distretto unico dell'Ulss 4 Maura Chinellato, il direttore dell’unità Cure
Primarie Sergio Stefanon, due equipe dell'Unità Speciale costituite dai medici Mattia
De Gaili e Gregorio Fenio, e dagli infermieri Mary Tuis ed Emilio Cantiello.

Negli ultimi 35 giorni le USCA di Portogruaro e Jesolo (e
da ieri l’USCA di San Donà) hanno eseguito in tutto il territorio dell’Ulss4
905 prestazioni.

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