"Droga nel ragù", così era morto Nicolò. Il padre patteggia, non andrà in carcere

Conclusione Giudiziaria nel tragico caso di Nicolò Feltrin: il padre patteggia per omicidio colposoLa comunità di Longarone, in provincia di Belluno, si trova ancora una volta a fare i conti con il tr...

15 febbraio 2024 13:33
"Droga nel ragù", così era morto Nicolò. Il padre patteggia, non andrà in carcere -
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Conclusione Giudiziaria nel tragico caso di Nicolò Feltrin: il padre patteggia per omicidio colposo

La comunità di Longarone, in provincia di Belluno, si trova ancora una volta a fare i conti con il tragico destino di Nicolò Feltrin, il bambino di soli due anni deceduto a causa di un'overdose il 28 luglio 2022. Il padre, Diego Feltrin, 44 anni, ha concluso il suo percorso giudiziario patteggiando una pena di due anni, con la sospensione della stessa, evitando quindi il carcere. Il patteggiamento riguarda esclusivamente l'accusa di omicidio colposo, mentre viene meno l'ipotesi di spaccio di droga al minore e morte come conseguenza di altro reato.

La tragedia di un bambino: Nicolò e la droga in casa

La vicenda ha toccato profondamente l'opinione pubblica, non solo per la giovane età della vittima ma anche per le circostanze che hanno portato alla sua morte. Nicolò, residente nella piccola frazione di Codissago a Longarone, ha perso la vita a seguito di un'intossicazione acuta da sostanze psicotrope, attribuita all'ingestione di hashish. Secondo l'accusa, questa sostanza era stata mischiata nel ragù della pastasciutta dal padre, con l'obiettivo presumibile di calmarlo e farlo addormentare.

Le circostanze a favore di Diego Feltrin

Nonostante la gravità dell'accaduto, la difesa di Diego Feltrin ha sottolineato la sua condotta incensurata sia prima che dopo il tragico evento. Prima del decesso del piccolo Nicolò, il padre non aveva mai avuto problemi con la giustizia, specialmente in relazione a reati legati alla droga, mantenendo una condotta irreprensibile anche nel periodo successivo alla tragedia.

Un dolore che non trova consolazione

La comunità di Longarone e l'intera opinione pubblica restano sconvolte di fronte a una tragedia che ha visto la vita di un innocente spegnersi in circostanze così drammatiche. La sentenza, seppur segno di un percorso giudiziario giunto al termine, lascia aperti interrogativi e riflessioni sulla prevenzione di simili episodi e sul sostegno alle famiglie in difficoltà.

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