Localizzato tra Francia e Svizzera e rimpatriato: arresto definitivo per un giovane di Pordenone
Estradato dalla Svizzera un 25enne ricercato: deve scontare oltre quattro anni per vari reati.
PORDENONE –M.A., 25enne italiano di origine nord africana, già noto alle Forze dell’Ordine, il 17 settembre 2024 riceve un provvedimento di esecuzione di pene concorrenti nei confronti di condannato già sottoposto a misura alternativa con ordine di esecuzione, emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pordenone: il giovane deve scontare una reclusione di 4 anni, 3 mesi e 25 giorni, oltre al pagamento della multa di 1.200 euro, per resistenza a Pubblico Ufficiale, commessa a Pordenone il 13 luglio 2017, concorso in lesioni personali aggravate, commesse a Pordenone il 7 febbraio 2017, quando con altri giovani di origine straniera aveva malmenato un ragazzo albanese, e per rapina impropria, commessa il 7 luglio 2018 a Roveredo in Piano, quando, dopo essersi impossessato dell’autovettura di un amico con il quale era andato in discoteca, aveva tenuto una serie di condotte violente e pericolose contro i Carabinieri della Radiomobile di Sacile, che lo avevano sorpreso in flagranza di reato.
Nonostante l’ordine di carcerazione, riesce a sottrarsi alla giustizia, facendo perdere le proprie tracce, ma i Carabinieri della Squadra Catturandi del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Pordenone si mettono alle sue ricerche, passando al setaccio la sua vita: amicizie, abitudini, rapporti familiari, conoscenze, luoghi di frequentazione e di lavoro. Dopo mesi di meticolosa attività investigativa, i militari dell’Arma riescono a scoprire che il ricercato si nasconde all’estero, più precisamente tra Francia e Svizzera.
Attraverso gli Uffici dell’INTERPOL e della Direzione Centrale di Polizia Criminale, i Carabinieri di Pordenone intessono una fitta serie di contatti investigativi con le Forze di Polizia di quei Paesi, fino a quando, ad aprile di quest’anno, riescono a localizzare il fuggiasco tra Ginevra e Losanna.
Solo allora, gli uomini dell’Arma chiedono all’Autorità Giudiziaria pordenonese l’emissione di un Mandato di Arresto Europeo (MAE) e, a metà luglio 2025, il giovane viene fermato ed arrestato dalla Polizia Federale Svizzera a Wetzikon, nella Svizzera tedesca.
A questo punto, l’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pordenone, costantemente aggiornato sull’evoluzione delle ricerche, presenta immediatamente domanda di estradizione per il condannato, ma il giovane avanza un ricorso al Tribunale Federale Elvetico. Nonostante ciò, non riesce ad evitare di regolare i conti con la giustizia italiana, perché il ricorso viene rigettato e, nel pomeriggio di mercoledì 26 novembre 2025, finalmente M.A. viene estradato in Italia e consegnato dalle Autorità Svizzere alla Polizia di Frontiera terrestre di Ponte Chiasso (CO), per poi essere rinchiuso nella Casa Circondariale di Busto Arsizio (VA).