Fincantieri: la lettera dei rappresentanti del Sindacato Dirigenti sul caso Monfalcone

I dirigenti Fincantieri replicano al “caso Monfalcone”: no alla strumentalizzazione politica, al centro restano lavoro e dignità.

11 novembre 2025 11:52
Fincantieri: la lettera dei rappresentanti del Sindacato Dirigenti sul caso Monfalcone -
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Si è parlato parecchio, negli ultimi giorni, Di Fincantieri e di quello che è ormai noto come “il caso Monfalcone”. La mozione presentata dalla Lega e firmata dalla sinistra locale ha scatenato non poche polemiche. L’intera questione non fa altro che attribuire a Fincantieri un ruolo politico che esula dalla sua missione industriale e sta mettendo in cattiva luce un’azienda che da sempre rappresenta un orgoglio per il nostro Paese.

Interessante, per comprendere al meglio le dinamiche del caso, la lettera scritta dai rappresentanti del Sindacato Dirigenti Fincantieri che vi riportiamo integralmente di seguito:

Egregio Direttore,

In qualità di rappresentanti del Sindacato Dirigenti Fincantieri, sentiamo il dovere di intervenire pubblicamente in replica ad alcune dichiarazioni rese in seguito alla mozione approvata dal Consiglio Comunale di Monfalcone.

Riteniamo infatti che tali questioni, di natura complessa e multifattoriale, non possano essere affrontate con soluzioni semplicistiche o accuse generalizzate, che rischiano di offuscare il contributo essenziale di Fincantieri al territorio.

Non possiamo accettare narrazioni che dipingono l’azienda come indifferente: al contrario, i nostri dirigenti sono in prima linea per garantire condizioni dignitose, sicurezza e legalità, in un contesto dove la manodopera specializzata locale non è in grado di coprire la domanda per mansioni ad alta intensità fisica. 

Ancora di meno possiamo accettare dichiarazioni rese da membri della giunta comunale che associano indiscriminatamente il nome della nostra Azienda al concetto di mafia e di illegalità in generale; tali dichiarazioni, infatti, mancano di elementare rispetto al nostro lavoro ed evitano regolarmente di chiarire l’estraneità dell’Azienda dagli episodi riportati e dai comportamenti di terze parti che, ove confermati nelle sedi opportune, danneggerebbero prima di tutto Fincantieri.

A Monfalcone, Fincantieri e il suo management vigilano affinché i diritti siano rispettati, contrastando ogni forma di sfruttamento nei subappalti. 

Fincantieri non è solo un’impresa: è un pilastro dell’economia italiana e isontina, capace di generare 3 miliardi di euro di PIL regionale e di garantire occupazione a migliaia di persone, tra diretti e indotto. 

Il nostro management, composto da professionisti altamente qualificati, si impegna quotidianamente per innovare processi produttivi, investire in tecnologie avanzate e promuovere una crescita sostenibile. 

Negli ultimi anni, l’azienda ha destinato risorse significative a formazione, sicurezza e welfare, inclusi corsi di lingua italiana ed educazione civica per i lavoratori stranieri, nonché investimenti per mitigare l’impatto sul territorio, come l’apertura di strutture dedicate ai dipendenti. 

Questo impegno non è retorica. Al centro della nostra visione c’è la dignità del lavoro, un valore irrinunciabile che abbraccia ogni operaio, tecnico e dirigente, indipendentemente dalla nazionalità. 

Come sindacato dei dirigenti, ribadiamo che soluzioni semplicistiche, come il superamento del ricorso strutturale alla manodopera extracomunitaria, ignorano la complessità del settore: la navalmeccanica richiede flessibilità, competenze specifiche, numeri elevati e una filiera integrata per competere a livello mondiale. 

Fincantieri è nata qui oltre un secolo fa, grazie al lavoro di generazioni, e continuerà a essere un motore di progresso, purché si eviti di strumentalizzare temi sensibili per fini politici.

La RSA Dirigenti Fincantieri

Enrico Bigi

Marco Cremon

Alessandro Margiotta

Piero Pelle

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