Visita eccezionale in Laguna: avvistata una foca monaca

Una foca monaca avvistata alla Bocca di Porto del Lido: nuovo avvistamento dopo il delfino “Mimmo”, esperti analizzano il caso.

16 dicembre 2025 11:52
Visita eccezionale in Laguna: avvistata una foca monaca -
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VENEZIA – Dopo la curiosità suscitata dalla presenza del delfino “Mimmo”, noto anche come “Nane”, la Laguna torna a sorprendere con un nuovo avvistamento insolito: una foca monaca è stata infatti ripresa nel tardo pomeriggio di domenica nei pressi della Bocca di Porto del Lido, regalando ai presenti un momento raro e affascinante.

L’avvistamento alla Bocca di Porto

Il video, diffuso nel gruppo social Pesca in laguna e mare, mostra l’animale mentre emerge e nuota tra le acque al tramonto. Un evento inatteso ma non del tutto isolato, visto che circa dieci giorni fa un esemplare simile era stato notato davanti alla spiaggia di Ravenna.

Secondo Mauro Bon, esperto del Museo di Storia Naturale “Giancarlo Ligabue” di Venezia, la presenza dell’animale in Laguna potrebbe essere legata alla ricerca di cibo. «Le nostre coste – spiega – sono ricche dei pesci di cui si nutrono questi pinnipedi. È probabile che l’esemplare sia arrivato fin qui per esplorare nuove zone».

Un ritorno che si ripete negli anni

Le segnalazioni di foche monache non sono del tutto nuove per il territorio veneziano: tra il 2016 e il 2018, altri avvistamenti erano stati registrati sia al Lido sia nelle acque di Chioggia. Una presenza sporadica ma comunque significativa, dato che la specie è classificata come a rischio estinzione.

Bon aggiunge un’ulteriore possibile pista: l’animale potrebbe provenire dalle coste croate, dove esistono nuclei più consistenti di foca monaca. Una dinamica coerente con i movimenti registrati in Adriatico negli ultimi anni, area in cui si è osservato un lieve incremento della specie.

Segnali incoraggianti, ma rischio ancora alto

Nonostante la sua rarità, la foca monaca sembra lentamente riaffacciarsi in alcuni tratti del Mediterraneo. Nel 2020, ad esempio, in Puglia era stata confermata la presenza di un giovane esemplare, un indizio che fa ipotizzare episodi di riproduzione in quell’area.

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