GORIZIA – Un episodio di intollerabile violenza ha scosso Gorizia: durante un intervento di soccorso a persona, un vigile del fuoco è stato aggredito da un cittadino. I fatti risalgono a venerdì scorso, 9 maggio, quando il pompiere, impegnato in un’operazione urgente, è stato assalito senza motivo, finendo al pronto soccorso.
Il gesto ha provocato sgomento e indignazione tra i colleghi e le istituzioni. A denunciare pubblicamente l’accaduto è stato il sindacato autonomo dei Vigili del Fuoco Conapo, tramite una nota firmata dal Segretario regionale del Friuli Venezia Giulia, Damjan Nacini, e dal Segretario provinciale di Gorizia, Claudio Ughi.
“È un atto di una gravità senza precedenti, un’aggressione vigliacca contro chi stava cercando di aiutare un cittadino in difficoltà. Non possiamo permettere che chi indossa una divisa e salva vite venga trattato come un bersaglio”, affermano i rappresentanti sindacali.
Secondo il Conapo, questo episodio mette nuovamente in luce quanto il personale operativo dei vigili del fuoco sia sempre più esposto a rischi non solo tecnici ma anche sociali, con cittadini che spesso si dimostrano ostili e privi di rispetto.
Il sindacato ha espresso solidarietà al collega aggredito e ha lodato la squadra intervenuta per la gestione esemplare della situazione. Tuttavia, ha sottolineato che la sola indignazione non basta più.
“Serve una risposta tempestiva e concreta da parte del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco e della magistratura. Le forze dell’ordine devono intervenire con fermezza per garantire che fatti del genere non si ripetano”, si legge nella nota.
In parallelo, il Segretario Generale Marco Piergallini ha ribadito che non si può più tollerare l’escalation di violenza verso chi serve lo Stato. Ha anche invocato l’immediata approvazione della legge di conversione del decreto-legge sicurezza, già varato dal Governo.
Il decreto-legge, recentemente introdotto, prevede sanzioni penali più severe per chi aggredisce gli operatori del soccorso. Il Conapo sollecita ora il Parlamento a non rimandare l’approvazione della legge definitiva, affinché episodi come quello accaduto a Gorizia non restino impuniti.
“Non servono più le frasi di rito. Servono misure concrete. Il nostro Corpo non può essere abbandonato a sé stesso”, ha dichiarato Piergallini, rivolgendosi direttamente al ministro Piantedosi e al sottosegretario Prisco, affinché venga garantita la piena tutela di chi ogni giorno rischia la propria vita per gli altri.
Quello di Gorizia non è un caso isolato
L’episodio di Gorizia non è isolato. Purtroppo, sempre più spesso si verificano aggressioni durante interventi di soccorso, un fenomeno che richiede una risposta decisa e strumenti normativi adeguati.
“La violenza verso chi ci protegge è una violenza contro lo Stato stesso”, ribadisce il sindacato, che si dice pronto a ulteriori iniziative se non ci saranno risposte rapide e concrete.