TREVISO – Un’altra perturbazione violenta si è abbattuta sui vigneti della Marca Trevigiana, con effetti devastanti sulla produzione vitivinicola. Una grandinata intensa, nel pomeriggio del 1 luglio 2025, ha colpito duramente alcune delle aree a più alta vocazione viticola del territorio: il Sud Montello, Gaiarine, Vazzola di Piave e alcune zone del Montebellunese e della Sinistra Piave, fino a lambire i confini con il Friuli Venezia Giulia.
Produzione azzerata in molte aziende
Secondo le prime stime, in diverse aziende agricole la perdita di produzione potrebbe toccare anche il 100%, proprio perché i grappoli erano già completamente formati. Oltre alla quantità, a preoccupare è anche la qualità delle uve rimaste, danneggiate dalla violenza della grandine che ha compromesso l’integrità dei chicchi, rendendoli inadatti alla vinificazione di pregio.
Le immagini raccolte nelle zone colpite mostrano viti spogliate, grappoli distrutti e campi martoriati. Il bilancio è grave anche per chi ha subito danni parziali, perché si rischia una perdita di valore commerciale importante nel prodotto finale. La Marca si conferma ancora una volta vulnerabile ai sempre più frequenti fenomeni atmosferici estremi, come già accaduto durante precedenti ondate di maltempo.
Nadal: “Serve una nuova cultura della prevenzione”
A lanciare un appello forte è Valerio Nadal, presidente di Condifesa TVB, il consorzio che tutela le aziende agricole attraverso strumenti assicurativi:
“In questi territori c’è una percentuale significativa di imprese assicurate, perché esiste una cultura diffusa della gestione del rischio. Ma ribadisco ancora una volta: assicurarsi è fondamentale. I repentini cambiamenti climatici sono ormai una costante. Serve una reazione concreta, fatta di investimenti, buone pratiche e consapevolezza”.
Nadal sottolinea come la frequenza delle grandinate e l’intensità dei fenomeni stia mettendo a rischio l’intero sistema produttivo agricolo, in particolare quello vitivinicolo, dove il valore economico per ettaro è tra i più elevati del comparto primario.
Codato: “Indennizzi anche per danni qualitativi”
Anche Filippo Codato, direttore di Condifesa TVB, è intervenuto sull’emergenza, precisando che verranno valutati risarcimenti non solo sulla quantità persa, ma anche sulla qualità compromessa:
“Dove è rimasto del prodotto, ma con evidenti segni di danneggiamento, si potrà richiedere un indennizzo qualitativo. È l’ennesima conferma dell’importanza di proteggere il vigneto con strumenti assicurativi adeguati. Soprattutto quando si parla di uva destinata a diventare vino di qualità, ogni dettaglio conta”.
Una situazione simile si era verificata già nelle scorse settimane, con episodi di grandine che avevano colpito i vigneti dell’Alta Marca e altre zone del Nordest, mettendo in crisi la filiera.
I viticoltori: raccolti compromessi, servono interventi strutturali
Dal territorio sale la voce di tanti viticoltori esasperati, che denunciano una stagione agricola sempre più imprevedibile. Molti chiedono più sostegno strutturale da parte delle istituzioni: dalla promozione di strumenti mutualistici all’agevolazione fiscale per le polizze contro calamità naturali, fino a una pianificazione mirata per la protezione attiva dei vigneti.
Una riflessione che si fa urgente, anche in vista della vendemmia 2025, che rischia di essere fortemente compromessa non solo nella quantità ma anche nel prestigio delle etichette.