Vendita cisternette: quali capacità scegliere a seconda dell'uso
Cisternette IBC: capacità, materiali, nuovo o rigenerato e regole di sicurezza per una scelta consapevole nello stoccaggio.
La logistica industriale e lo stoccaggio dei liquidi possono beneficiare di strumenti versatili ed efficienti come le cisternette. Si tratta dei contenitori indicati con la sigla IBC (Intermediate Bulk Containers), progettati per ottimizzare lo spazio e offrire sicurezza nel trasporto. Le cisternette rappresentano oggi uno standard per tantissimi settori, dall'industria chimica a quella alimentare, fino all'agricoltura.
Quando un'azienda si trova a dover gestire grandi volumi di liquidi, la scelta del contenitore giusto è essenziale. Ovviamente, non si tratta soltanto di acquistare un serbatoio, ma di valutare come questo prodotto si integrerà nella catena di approvvigionamento, come verrà movimentato e, soprattutto, quale capacità sia più idonea alle specifiche esigenze.
La modularità di questi contenitori ha fatto fiorire un mercato molto attivo, che spazia dal prodotto nuovo di fabbrica a quello ricondizionato, con soluzioni per qualsiasi budget e necessità tecnica. Ma orientarsi tra tutte queste opportunità richiede una conoscenza approfondita delle caratteristiche tecniche e delle normative in vigore. Per chi cerca un partner affidabile in questo settore, è fondamentale rivolgersi a realtà consolidate come S.I.L.C, un punto di riferimento che si occupa di ritiro, vendita, rigenerazione e avvio a recupero di cisternette con servizi e prodotti per tutte le esigenze.
La scelta della capacità delle cisternette
Quando si parla di vendita cisternette, l'immagine che viene subito in mente è il classico cubo da 1000 litri, montato su pallet e protetto da una gabbia metallica. Anche se questo formato rappresenta lo standard internazionale più diffuso, il mercato mette a disposizione diverse capacità che spesso vengono ignorate, ma che possono risolvere specifici problemi logistici. La scelta della capacità non deve essere dettata solo dalla consuetudine, ma deve basarsi su un'analisi precisa delle attività lavorative.
Le varianti più comuni, oltre al classico serbatoio da 1000 litri, sono solitamente i modelli da 600 e 800 litri. La differenza di volume comporta, ovviamente, una differenza nelle dimensioni esterne e nel peso a pieno carico. Se l'obiettivo è massimizzare lo stoccaggio, la scelta di una capacità inferiore potrebbe sembrare controproducente, ma diventa una possibilità importante quando si operano movimentazioni in spazi ristretti, quando si utilizzano muletti con portata limitata o quando il liquido stoccato ha un alto valore commerciale e viene venduto in lotti più piccoli.
Inoltre, le cisternette di capacità ridotta sono spesso preferite in ambienti in cui l'altezza dei soffitti o delle scaffalature non permette di impilare i modelli standard.
Materiali e compatibilità chimica
Un fattore determinante nella scelta, che va di pari passo con la capacità, è il materiale del contenitore interno, oltre alla sua compatibilità con il prodotto da stoccare. La maggior parte delle cisternette in commercio possiede una parte interna in polietilene ad alta densità. Questo materiale permette di ottenere un'eccellente resistenza chimica e meccanica e risulta, quindi, idoneo per acidi, basi, vernici, oli e persino prodotti alimentari.
Ma la natura del liquido influisce sulla scelta della capacità in relazione alla densità. Un serbatoio da 1000 litri riempito d'acqua pesa circa una tonnellata. Lo stesso serbatoio, riempito con composti chimici ad alta densità, può arrivare a pesare molto di più, mettendo a dura prova la struttura del pallet sottostante e i mezzi di sollevamento. In questi casi, se l'infrastruttura logistica non è adeguata a carichi estremi, è consigliabile orientarsi verso l'acquisto di cisternette con capacità inferiore, come quelle da 600 o 800 litri, per mantenere il peso totale entro limiti gestibili e sicuri.
Cisternette nuove o rigenerate: sostenibilità e risparmio
Il mercato della vendita di cisternette si divide in due macrocategorie: il nuovo e il rigenerato. La scelta tra queste due opzioni dipende strettamente dall'uso finale. Per il settore alimentare o quello farmaceutico, nei quali la purezza del prodotto è un requisito imprescindibile e soggetto a norme specifiche, l'acquisto di cisternette nuove è spesso la strada obbligata, a meno che non si disponga di certificazioni specifiche per il lavaggio e la bonifica.
D'altro canto, per il settore chimico industriale, per lo stoccaggio di acque reflue, oli esausti o prodotti per l'edilizia, la cisternetta rigenerata rappresenta una risorsa straordinaria. La rigenerazione professionale prevede il lavaggio ad alta pressione (spesso con teste rotanti e detergenti specifici), l'asciugatura, il controllo della tenuta stagna e la sostituzione delle valvole o dei tappi, se danneggiati.
Questo processo permette alle aziende di risparmiare sui costi di acquisto e contribuisce all'economia circolare, riducendo la quantità di plastica immessa nel mercato e limitando i rifiuti industriali.
Normative di sicurezza e stoccaggio
La gestione dei liquidi, specialmente se pericolosi o inquinanti, non è lasciata al caso. Quando si acquistano cisternette per lo stoccaggio di sostanze chimiche, è necessario considerare anche dove e come queste verranno posizionate. Non basta che il contenitore sia integro, perché l'area di stoccaggio deve essere conforme alle leggi per prevenire sversamenti accidentali che potrebbero contaminare il suolo o le falde acquifere.
A questo proposito, è fondamentale ricordare che il Decreto Legislativo 81/2008 indica le misure di tutela che riguardano la gestione delle sostanze pericolose, con riferimento anche allo stoccaggio in sicurezza. Questo implica la necessità di utilizzare vasche di contenimento dimensionate correttamente in base al volume stoccato.