Ladri in azione: rubati gli ori e distrutti i regali dei bambini. «Temevo fossero ancora in casa»
Furto choc a Villanova di Camposampiero: ladri devastano una casa, distrutti regali di Natale e rubati gioielli.
VILLANOVA DI CAMPOSAMPIERO (PADOVA) – Ancora ladri in azione nel Graticolato, tra il Veneziano e il Padovano, con una scia di colpi riusciti e tentativi che continuano a seminare paura. Il caso più grave si è verificato nel tardo pomeriggio di giovedì 18 dicembre, nella frazione di Mussolini, dove un’abitazione è stata completamente messa a soqquadro mentre la famiglia era assente.
Il furto nel tardo pomeriggio
L’orario segue uno schema ormai ricorrente: quello compreso tra il calare del buio e l’ora di cena. Tra le 18 e le 19, approfittando dell’assenza dei proprietari, i ladri sono entrati in casa mentre il marito era uscito per alcune commissioni e la moglie stava andando a prendere i figli dopo l’allenamento di calcio.
Un’azione rapida, studiata e portata avanti senza alcuna esitazione, che ha colpito una famiglia composta da marito, moglie e tre figli minori, lasciando dietro di sé distruzione e sgomento.
La scoperta e la paura per i bambini
A raccontare quanto accaduto è Sara, la madre. «Sono rientrata in casa e ho visto del fango per terra. Ho pensato fosse uno dei miei figli, ma erano ancora tutti in auto. Poi ho notato la botola della soffitta aperta e una luce accesa, e ho capito subito».
Il momento più drammatico è stato legato alla paura che i ladri potessero essere ancora all’interno. «Il cane più piccolo, che di solito resta in casa, è scappato fuori terrorizzato. Il mio primo pensiero sono stati i bambini: li ho chiusi subito in auto e ho chiamato i Carabinieri e un vicino, temendo che fossero ancora lì».
L’Ingresso forzato e la devastazione
I malviventi hanno tentato più accessi prima di riuscire a entrare. «Prima una porta finestra, poi un’altra al pianterreno. Hanno forzato uno scuro e rotto il vetro per aprire la maniglia», racconta ancora la donna.
Una volta all’interno, la casa è stata ribaltata da cima a fondo. Soggiorno, camere da letto e bagni sono stati messi completamente sottosopra, alla ricerca di oro e gioielli. Probabilmente disturbati dalle luci dell’auto di rientro, i ladri si erano già dileguati quando la famiglia è tornata.
I Regali di natale e le urne rovesciate
A rendere l’episodio ancora più doloroso è ciò che i ladri non hanno risparmiato. Regali di Natale, già incartati e pronti per i bambini, sono stati aperti e sparsi per terra. Non solo: sono state rovesciate e svuotate due urne cinerarie contenenti le ceneri di due cani di famiglia, in cerca di chissà quale oggetto di valore.
«Hanno portato via tutto l’oro che avevo in casa: gioielli, ricordi dei miei genitori, i regali di mio marito, persino il mio anello di fidanzamento. Mi è rimasta solo la fede che porto al dito», spiega Sara. «Il danno economico pesa, ma è il valore affettivo ciò che fa più male».
Lo shock emotivo della famiglia
Fortunatamente i bambini non hanno assistito alla scena. «Non hanno visto i loro regali distrutti, almeno possono ancora vivere il Natale. Ma lo spavento è stato enorme: mia figlia maggiore non ha dormito tutta la notte», conclude la madre, ancora provata dall’accaduto.
Tentato furto anche nel miranese
Nella stessa giornata si è registrato anche un tentativo di furto a Campocroce di Mirano, dove i ladri hanno scassinato la porta dell’abitazione di una donna anziana, per poi fuggire senza riuscire a portare via nulla.
A lanciare l’allarme è Annalisa Zangrando, tra i fondatori dei gruppi di sorveglianza Campocroce sicura e Caltana sicura. «Sono dodici anni che andiamo avanti così, ora basta. La gente è esasperata, c’è chi parla addirittura di farsi giustizia da solo».
La Rabbia dei residenti e le ronde serali
Secondo Zangrando, la situazione è ormai fuori controllo. «Metodi e orari sono sempre gli stessi. Le persone spendono migliaia di euro per blindare le case e ogni sera partono le ronde spontanee, ma non si riesce a risolvere nulla».
I gruppi di vicinato continuano a crescere: «Tra Campocroce e Caltana siamo circa 700 persone, ma ogni zona ha il suo gruppo e i numeri aumentano. La tensione è alta e serve un intervento deciso».