Dentro il laboratorio di Matteo Zanotti Russo: il libro che nessun brand beauty vuole vedere stampato
Non c’è profumo floreale, né luce pastello. Il laboratorio di sicurezza cosmetica è fatto di numeri, soglie, dossier legali.
Matteo Zanotti Russo ci lavora da decenni. In silenzio. Come valutatore della sicurezza per brand nazionali e internazionali. Conosce formule, difetti, incidenti e processi. Sa cosa funziona davvero.
Ma a un certo punto ha deciso di uscire allo scoperto.
Il risultato? “Le Big Biuti non cielo dikono!!1!” Un libro che non parla di pelle, ma di potere.
E che, come ammette lui stesso, nessun brand vuole vedere stampato.
“Troppo ironico per essere ignorato. Troppo vero per essere smentito.”
Lo so, è fastidioso sentirlo. Ma è proprio qui che si gioca tutto.
Zanotti non ha scritto un trattato. Ha scritto un pamphlet.
Una confessione mascherata da satira.
Il titolo, sgrammaticato di proposito, è il primo schiaffo: una caricatura dei claim virali, delle influencer che parlano di “cosmesi pulita”, dei video che fanno tremare le aziende più dei controlli ministeriali.
“La gente pensa che l’INCI sia un giudizio morale. Io so che è un documento tecnico.”
Nel libro, racconta com’è cambiato il settore:
- Prima c’erano formulatori. Ora ci sono narratori.
- Prima si cercava efficacia. Ora si pretende purismo etico.
- Prima si combattevano i contaminanti. Ora si combattono i nomi brutti.
“Il mio lavoro è proteggere le persone, non i brand. Ma oggi il vero pericolo è la disinformazione.”
Zanotti ha visto aziende smantellare intere linee per inseguire un “bollino verde” dato da una app. Ha visto prodotti sicuri ritirati perché “non si vendono bene su Instagram”. Ha visto il marketing diventare una scienza, e la scienza diventare un optional.
E ha detto basta.
“Le Big Biuti non cielo dikono!!1!” è nato da un corso di formazione aziendale.
Domande assurde, risposte inventate, panico travestito da consapevolezza.
Così ha cominciato a raccogliere esempi, note, battute.
E ha costruito un testo che fa ridere solo se sai cosa c’è dietro: una crisi epistemologica.
Perché oggi i cosmetici non sono più misurati. Sono giudicati.
Non da enti, ma da app. Non da regolamenti, ma da semafori.
Nel libro ci sono cose che solo un insider può scrivere.
Come funziona un’analisi di rischio. Come si calcola una soglia tossicologica. Quali sono le vere cause dei richiami.
E poi ci sono le trappole linguistiche: “senza”, “naturale”, “clean”.
Termini che sembrano rassicurare ma in realtà nascondono il vuoto normativo e la manipolazione emotiva.
“Il consumatore è diventato vittima di chi vende paranoia confezionata da benevolenza.”
Zanotti non fa sconti. Né alle aziende che cavalcano la paura, né ai tecnici che tacciono per convenienza.
“O torniamo alla logica, o ci affideremo a una cosmetica da santoni.”
La forza del libro sta nella sua ambiguità controllata: può essere letto come satira, come guida, come atto politico.
E questa prima uscita su Nord Est 24 è il suo spazio legittimo: per spiegare da dove nasce la battaglia, e perché nessuno nel settore ha il coraggio di combatterla pubblicamente.
Il laboratorio, oggi, non è solo un luogo. È una trincea.
E Matteo Zanotti Russo ha deciso di uscirne.
Non per vendere un prodotto. Ma per difendere la realtà, mentre tutti rincorrono una favola.
Il libro è disponibile su: https://www.angelconsulting.eu/libro-matteo-zanotti-russo/