Lo convince ad avere un rapporto sessuale, poi lo minaccia per avere denaro: arrestata
TRIESTE. Nel pomeriggio del 24 giugno la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un ordine di custodia cautelare in carcere del Tribunale di Ancona nei confronti di una cittadina rumena.Nello specifico...
TRIESTE. Nel pomeriggio del 24 giugno la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un ordine di custodia cautelare in carcere del Tribunale di Ancona nei confronti di una cittadina rumena.
Nello specifico la Volante del Commissariato Duino Aurisina, nel corso del normale servizio di prevenzione, procedeva nei pressi del casello autostradale del Lisert al controllo di un furgone rumeno in transito e diretto all’estero; tra i vari passeggeri veniva identificata la ragazza.
Gli agenti operavano accurati controlli sugli occupanti, dai quali emergeva che la giovane era persona ricercata dall’Autorità Giudiziaria di Ancona e destinataria di una misura di custodia cautelare in carcere. La ragazza infatti, nell’aprile dell’anno scorso, adescava un uomo e lo convinceva ad un rapporto sessuale a pagamento, concordando la somma; una volta entrata nell’appartamento della vittima, e senza eseguire la prestazione, pretendeva il pagamento di un altro importo ben più elevato, sestuplicato rispetto a quello pattuito, con la minaccia di far intervenire sul posto due connazionali nel caso di rifiuto.
Infatti al diniego della vittima la giovane usciva dall’appartamento e faceva ritorno con due uomini: i tre stazionavano sotto la sua finestra ed inveivano nei suoi confronti con minacce di morte, pretendendo l’immediato pagamento di denaro per andarsene. La vittima a questo punto richiedeva l’intervento delle forze dell’ordine, che fermavano i tre soggetti, procedendo ai necessari accertamenti che portavano alla denuncia in stato di libertà per il tentativo di estorsione in concorso.
Nella fase delle verifiche in ufficio la giovane, nel tentativo di proteggere i connazionali, si fingeva vittima di violenza privata e di violenza sessuale, e per far ciò simulava di essere stata aggredita dal cliente, lacerandosi gli indumenti intimi e dichiarando una versione falsa dell’accaduto sottoscrivendola a verbale, atto nel quale accusava ingiustamente la vittima anche di spaccio di stupefacenti. Al termine degli accertamenti, dimostrata l’estraneità del cliente ai fatti che la giovane rumena gli aveva attribuito, la donna veniva indagata anche per l’ipotesi di calunnia.
La cittadina comunitaria, al termine degli adempimenti, veniva quindi affidata alla casa circondariale del Coroneo