Malori improvvisi, il cardiologo: «Ecco i 5 segnali che non vanno mai ignorati»

Il cardiologo Rossini, 30 anni di esperienza, spiega i 5 segnali dei malori improvvisi e l’importanza di agire subito.

22 settembre 2025 19:36
Malori improvvisi, il cardiologo: «Ecco i 5 segnali che non vanno mai ignorati» -
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Il tema dei malori improvvisi è sempre più al centro dell’attenzione, soprattutto in una società dove lo stress, la sedentarietà e le patologie croniche sono in aumento. Troppo spesso si pensa che un malore arrivi senza alcun preavviso, eppure – spiega il cardiologo Luigi Rossini, oltre 30 anni di esperienza clinica in reparti di pronto soccorso e cardiologia – il corpo manda segnali chiari, che se riconosciuti per tempo possono davvero fare la differenza.

Abbiamo incontrato il dottor Rossini per un’intervista approfondita, utile a comprendere quali siano i 5 campanelli d’allarme principali e come comportarsi per non sprecare minuti preziosi.


«Il cuore e il cervello non aspettano: il tempo è vita»

Dottor Rossini, molte persone pensano che un malore colpisca all’improvviso, senza segnali. È davvero così?

«Nella mia esperienza posso dire che i malori improvvisi raramente sono del tutto inaspettati. Spesso il corpo avvisa, ma noi non siamo abituati ad ascoltarlo. I sintomi vengono sottovalutati, attribuiti a stress, stanchezza, ansia. In realtà, se si interviene nei tempi giusti, infarti e ictus possono avere conseguenze molto meno gravi. Il cuore e il cervello non aspettano: ogni minuto perso riduce la possibilità di salvare funzioni vitali».


I 5 segnali da non sottovalutare secondo il cardiologo Rossini

1. Dolore o pressione al petto

«È il sintomo più tipico dell’infarto. Non parliamo solo del dolore acuto, ma anche di una sensazione di peso, oppressione o bruciore al centro del torace, che può irradiarsi al braccio sinistro, alla mandibola o alla schiena. Se dura più di 5-10 minuti, è un’emergenza. Non bisogna mai aspettare che passi da solo: chiamare subito il 112 può salvare la vita».

2. Vertigini e perdita di equilibrio

«Un capogiro improvviso, la sensazione che la stanza giri, oppure difficoltà a mantenere la postura: sono sintomi da non sottovalutare. Possono derivare da cali di pressione, ma in alcuni casi indicano problemi neurologici o ischemici. Ho visto pazienti arrivare in pronto soccorso dopo ore passate a minimizzare, quando ormai l’ictus era in atto. In questi casi il tempo è tutto».

3. Mancanza di respiro

«Il cosiddetto fiato corto non va mai trascurato. Se compare a riposo, o dopo sforzi minimi come fare pochi passi, può segnalare scompenso cardiaco, embolia polmonare o infarto in corso. Spesso viene confuso con ansia, ma se non si risolve rapidamente è meglio non rischiare».

4. Mal di testa improvviso e violento

«Un mal di testa improvviso, mai provato prima, di intensità fortissima, può essere il campanello d’allarme di un’emorragia cerebrale o di altre alterazioni vascolari. Non bisogna assumere analgesici e aspettare, ma recarsi subito in ospedale. Anche i giovani possono essere colpiti».

5. Debolezza o intorpidimento a braccia e gambe

«Quando interessa un solo lato del corpo, è altamente sospetto per ictus ischemico. Se si associa a difficoltà nel parlare, visione sdoppiata o caduta improvvisa di un lato del viso, bisogna chiamare immediatamente i soccorsi. L’intervento rapido può limitare enormemente i danni neurologici».


«Il tempo è il nostro nemico: ecco cosa fare subito»

Dottor Rossini, cosa deve fare una persona se avverte uno di questi segnali?

«La regola è semplice: chiamare subito il 112. Non aspettare, non guidare da soli fino all’ospedale, non perdere tempo. Molti pensano “mi riposo e vedo se passa”: è un errore che può costare la vita. Nei casi di infarto e ictus parliamo di una vera e propria corsa contro il tempo, la cosiddetta golden hour. Prima si arriva in ospedale, più chance ci sono di ridurre danni permanenti».


Prevenzione: lo stile di vita che salva

«Naturalmente, non si può vivere nell’ansia di un malore improvviso – spiega il cardiologo – ma bisogna adottare buone abitudini preventive. Fare controlli periodici, misurare la pressione, monitorare colesterolo e glicemia, evitare il fumo e ridurre l’alcol. L’attività fisica regolare, anche solo 30 minuti al giorno di camminata veloce, è un farmaco naturale. La dieta mediterranea resta il modello alimentare più protettivo per cuore e cervello».


I numeri in Italia: perché è importante parlarne

Secondo i dati del Ministero della Salute:

  • Ogni anno in Italia si registrano circa 120.000 infarti miocardici.

  • Gli ictus colpiscono oltre 90.000 persone l’anno, con esiti invalidanti in molti casi.

  • Un’alta percentuale di questi eventi avviene fuori dall’ospedale, dove la pronta reazione dei cittadini fa la differenza.

«Se tutti conoscessero questi 5 segnali – sottolinea Rossini – avremmo meno morti e meno disabilità permanenti. La conoscenza è la prima forma di prevenzione».


Le storie che insegnano

Il dottor Rossini racconta alcuni casi vissuti in corsia:

  • «Un uomo di 50 anni ha avuto dolore al petto per ore, convinto fosse gastrite. È arrivato troppo tardi. Se avesse chiamato subito, avremmo salvato gran parte del cuore».

  • «Una signora di 67 anni ha notato che la mano destra non rispondeva bene. Ha chiamato subito i soccorsi: operata in tempo, oggi conduce una vita normale. Questo è l’esempio di come riconoscere i segnali salva davvero la vita».


Conclusione: ascoltare il corpo per vivere meglio

«Il mio messaggio è semplice – conclude Rossini –: non ignorate mai i segnali che il corpo manda. Meglio un controllo in più che un rischio in meno. Il cuore e il cervello sono organi preziosi: se li proteggiamo con la prevenzione e sappiamo leggere i campanelli d’allarme, possiamo ridurre drasticamente i rischi di eventi drammatici. La salute è una maratona, non una corsa: serve costanza, ma anche prontezza quando serve».

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