Malori improvvisi, il cardiologo: «Ecco i 5 segnali che non vanno mai ignorati»
Il cardiologo Rossini, 30 anni di esperienza, spiega i 5 segnali dei malori improvvisi e l’importanza di agire subito.
Il tema dei malori improvvisi è sempre più al centro dell’attenzione, soprattutto in una società dove lo stress, la sedentarietà e le patologie croniche sono in aumento. Troppo spesso si pensa che un malore arrivi senza alcun preavviso, eppure – spiega il cardiologo Luigi Rossini, oltre 30 anni di esperienza clinica in reparti di pronto soccorso e cardiologia – il corpo manda segnali chiari, che se riconosciuti per tempo possono davvero fare la differenza.
Abbiamo incontrato il dottor Rossini per un’intervista approfondita, utile a comprendere quali siano i 5 campanelli d’allarme principali e come comportarsi per non sprecare minuti preziosi.
«Il cuore e il cervello non aspettano: il tempo è vita»
Dottor Rossini, molte persone pensano che un malore colpisca all’improvviso, senza segnali. È davvero così?
«Nella mia esperienza posso dire che i malori improvvisi raramente sono del tutto inaspettati. Spesso il corpo avvisa, ma noi non siamo abituati ad ascoltarlo. I sintomi vengono sottovalutati, attribuiti a stress, stanchezza, ansia. In realtà, se si interviene nei tempi giusti, infarti e ictus possono avere conseguenze molto meno gravi. Il cuore e il cervello non aspettano: ogni minuto perso riduce la possibilità di salvare funzioni vitali».
I 5 segnali da non sottovalutare secondo il cardiologo Rossini
1. Dolore o pressione al petto
«È il sintomo più tipico dell’infarto. Non parliamo solo del dolore acuto, ma anche di una sensazione di peso, oppressione o bruciore al centro del torace, che può irradiarsi al braccio sinistro, alla mandibola o alla schiena. Se dura più di 5-10 minuti, è un’emergenza. Non bisogna mai aspettare che passi da solo: chiamare subito il 112 può salvare la vita».
2. Vertigini e perdita di equilibrio
«Un capogiro improvviso, la sensazione che la stanza giri, oppure difficoltà a mantenere la postura: sono sintomi da non sottovalutare. Possono derivare da cali di pressione, ma in alcuni casi indicano problemi neurologici o ischemici. Ho visto pazienti arrivare in pronto soccorso dopo ore passate a minimizzare, quando ormai l’ictus era in atto. In questi casi il tempo è tutto».
3. Mancanza di respiro
«Il cosiddetto fiato corto non va mai trascurato. Se compare a riposo, o dopo sforzi minimi come fare pochi passi, può segnalare scompenso cardiaco, embolia polmonare o infarto in corso. Spesso viene confuso con ansia, ma se non si risolve rapidamente è meglio non rischiare».
4. Mal di testa improvviso e violento
«Un mal di testa improvviso, mai provato prima, di intensità fortissima, può essere il campanello d’allarme di un’emorragia cerebrale o di altre alterazioni vascolari. Non bisogna assumere analgesici e aspettare, ma recarsi subito in ospedale. Anche i giovani possono essere colpiti».
5. Debolezza o intorpidimento a braccia e gambe
«Quando interessa un solo lato del corpo, è altamente sospetto per ictus ischemico. Se si associa a difficoltà nel parlare, visione sdoppiata o caduta improvvisa di un lato del viso, bisogna chiamare immediatamente i soccorsi. L’intervento rapido può limitare enormemente i danni neurologici».
«Il tempo è il nostro nemico: ecco cosa fare subito»
Dottor Rossini, cosa deve fare una persona se avverte uno di questi segnali?
«La regola è semplice: chiamare subito il 112. Non aspettare, non guidare da soli fino all’ospedale, non perdere tempo. Molti pensano “mi riposo e vedo se passa”: è un errore che può costare la vita. Nei casi di infarto e ictus parliamo di una vera e propria corsa contro il tempo, la cosiddetta golden hour. Prima si arriva in ospedale, più chance ci sono di ridurre danni permanenti».
Prevenzione: lo stile di vita che salva
«Naturalmente, non si può vivere nell’ansia di un malore improvviso – spiega il cardiologo – ma bisogna adottare buone abitudini preventive. Fare controlli periodici, misurare la pressione, monitorare colesterolo e glicemia, evitare il fumo e ridurre l’alcol. L’attività fisica regolare, anche solo 30 minuti al giorno di camminata veloce, è un farmaco naturale. La dieta mediterranea resta il modello alimentare più protettivo per cuore e cervello».
I numeri in Italia: perché è importante parlarne
Secondo i dati del Ministero della Salute:
Ogni anno in Italia si registrano circa 120.000 infarti miocardici.
Gli ictus colpiscono oltre 90.000 persone l’anno, con esiti invalidanti in molti casi.
Un’alta percentuale di questi eventi avviene fuori dall’ospedale, dove la pronta reazione dei cittadini fa la differenza.
«Se tutti conoscessero questi 5 segnali – sottolinea Rossini – avremmo meno morti e meno disabilità permanenti. La conoscenza è la prima forma di prevenzione».
Le storie che insegnano
Il dottor Rossini racconta alcuni casi vissuti in corsia:
«Un uomo di 50 anni ha avuto dolore al petto per ore, convinto fosse gastrite. È arrivato troppo tardi. Se avesse chiamato subito, avremmo salvato gran parte del cuore».
«Una signora di 67 anni ha notato che la mano destra non rispondeva bene. Ha chiamato subito i soccorsi: operata in tempo, oggi conduce una vita normale. Questo è l’esempio di come riconoscere i segnali salva davvero la vita».
Conclusione: ascoltare il corpo per vivere meglio
«Il mio messaggio è semplice – conclude Rossini –: non ignorate mai i segnali che il corpo manda. Meglio un controllo in più che un rischio in meno. Il cuore e il cervello sono organi preziosi: se li proteggiamo con la prevenzione e sappiamo leggere i campanelli d’allarme, possiamo ridurre drasticamente i rischi di eventi drammatici. La salute è una maratona, non una corsa: serve costanza, ma anche prontezza quando serve».