Normativa in arrivo per tutelare forze dell'ordine: evitare iscrizione nel registro degli indagati

Le nuove proposte per tutelare le forze dell'ordine Attualmente in fase di studio da parte dei tecnici del ministero della Giustizia, in collaborazione con Palazzo Chigi, c'è un'importante soluzion...

15 gennaio 2025 04:17
Normativa in arrivo per tutelare forze dell'ordine: evitare iscrizione nel registro degli indagati -
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Le nuove proposte per tutelare le forze dell'ordine

Attualmente in fase di studio da parte dei tecnici del ministero della Giustizia, in collaborazione con Palazzo Chigi, c'è un'importante soluzione normativa che mira a proteggere le forze dell'ordine. Questo nuovo provvedimento è finalizzato a evitare che, agendo per legittima difesa e nel pieno esercizio delle loro responsabilità, le forze dell'ordine possano essere iscritte nel registro degli indagati, rischiando così sospensioni dal servizio e possibili conseguenze sul salario.

Le possibili azioni da intraprendere

Al momento non esiste ancora un testo definitivo, ma si stanno considerando diverse ipotesi per garantire gli interessi di tutte le parti coinvolte. È importante ricordare che l'iscrizione nel registro degli indagati è una misura di tutela anche per l'indagato. Tra le soluzioni ipotizzate ci sono l'approvazione di un disegno di legge dedicato con una procedura accelerata o l'emissione di un decreto legge.

Tuttavia, la nuova misura studiata dai tecnici per proteggere le forze dell'ordine nell'uso dell'arma di ordinanza durante le loro funzioni non sarà inclusa nel ddl Sicurezza, poiché richiede un'approfondita analisi. Questo provvedimento si rende necessario dopo il tragico incidente a Rimini, in cui un carabiniere ha dovuto utilizzare l'arma contro un uomo che stava attaccando delle persone con un coltello.

Secondo fonti governative, non si tratta di una "scriminante", ma si sta valutando la possibilità di modificare il codice di procedura penale per evitare l'iscrizione immediata nel registro degli indagati quando è chiaro che l'agente ha fatto uso dell'arma di ordinanza durante il normale svolgimento delle sue mansioni.

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